Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Precoce ricomparsa di Pseudomonas aeruginosa dopo trattamento eradicante

13 Marzo 2006

Precoce ricomparsa di Pseudomonas aeruginosa dopo trattamento eradicante

Autore: Gabriele
Argomenti: Pseudomonas
Domanda

Sono il papa’ di una bimba di 2 anni affetta da FC. Abbiamo fatto una cura per la Pseudomonas di 10 giorni in ospedale con somministrazione endovenosa. Alla fine pare che questo germe non fosse piu’ presente. Oggi, dopo 1 mese e mezzo, arriva il risultato di un nuovo tampone positivo, per cui dovremo iniziare una nuova terapia con ciproxin e tobi. Come mai dopo così poco tempo si ripresenta il batterio? L’attendibilita’ dei tamponi e’ sempre sicura? Il fatto che si ripresenti così ravvicinato e’ molto negativo? Questo batterio lo possiamo trovare pure in un boiler normale ed esistono depuratori per questo in commercio? Grazie

Risposta

P. aeruginosa è il principale germe patogeno in pazienti affetti da FC e la sua presenza può associarsi ad una maggior frequenza di riacutizzazioni respiratorie. Recenti studi documentano che la percentuale dei pazienti colonizzati da P. aeruginosa aumenta con l’età, fino a raggiungere l’80% nei pazienti in età adulta.

Quando il germe ha colonizzato stabilmente le vie aeree, l’eradicazione non è più possibile. L’unica possibilità è il trattamento antibiotico precoce, cioè al primo isolamento del germe dalle vie aeree. In questo caso la tempestività del trattamento garantisce un successo nell’85% dei casi. Il trattamento antibiotico precoce può essere effettuato con varie modalità, sia somministrando farmaci per via orale e/o aerosolica sia utilizzando la via endovenosa. In sostanza non esiste uno schema di terapia antibiotica precoce che oggi possa essere considerato il “gold standard”, ma i vari schemi proposti sembrano avere un’efficacia sovrapponibile. Il ricorso alla terapia per via endovenosa nelle fasi iniziali della colonizzazione da P. aeruginosa può essere suggerito dall’esperienza del clinico o dalla presenza concomitante di segni clinici di riacutizzazione respiratoria. Esperienze aneddotiche suggeriscono il ricorso alla terapia parenterale nei primi anni di vita, quando l’aderenza ai trattamenti per via aerosolica può non essere ottimale. Gli studi condotti sulla colonizzazione da P. aeruginosa e sulle modalità di trattamento sono tuttavia ancora pochi e le conoscenze sono incomplete. Vedere anche risposta in data 6.03.06: Antibiotici per eradicare la Pseudomonas alla prima comparsa.

Non sorprende il fatto che alla fine del periodo di cura endovenosa il germe non fosse più presente, per essere poi nuovamente isolato in seguito. Potrebbe trattarsi o di una colonizzazione successiva da parte di un ceppo diverso di P. aeruginosa, oppure della ricrescita dello stesso ceppo di P. aeruginosa, “sopito” ma non eradicato dalla terapia antibiotica endovenosa effettuata. Solo studi di genetica dei germi con tecniche molecolari (non effettuabili nella pratica clinica corrente) potrebbero far luce su questo fenomeno. Anche il secondo schema di trattamento suggerito ai genitori è comunque efficace nei confronti del germe, saranno però necessari ulteriori controlli microbiologici a distanza di tempo per valutare l’effetto della terapia. Nelle poche esperienze riportate, la maggior parte dei pazienti va incontro a una successiva colonizzazione da P. aeruginosa, dopo il successo ottenuto dalla terapia eradicante, ma in questo caso non è preclusa la possibilità di trattare nuovamente con farmaci il paziente. Il lasso di tempo che intercorre fra l’eradicazione e la successiva colonizzazione può essere molto diversa da caso a caso.

L’attendibilità dei tamponi (e di tutte le altre metodiche di coltura dal faringe) non sempre è ottimale. La coltura dell’espettorato ha un valore “predittivo” più alto, ma i pazienti in giovane età in molti casi non sono capaci di espettorare. Il ricorso al tampone appare quindi giustificato poiché le altre metodiche per prelevare secrezioni dalle vie aeree su cui eseguire le colture (lavaggio bronchiale) sono decisamente più invasive per i bambini, e quindi da sconsigliare nella pratica clinica routinaria.

Sul come mai si ripresenti P. aeruginosa (nel caso si tratti effettivamente di un ceppo geneticamente diverso), è necessario precisare che il paziente con fibrosi cistica ha una “recettività” particolare per questo germe. P. aeruginosa è un germe ubiquitario, comune abitante del suolo, acque e vegetali. E’ pertanto frequentemente isolato nell’ambiente, principalmente in prossimità di fonti di umidità, domestiche e non. E’ per questo che gli interventi sul boiler o il ricorso a depuratori non appaiono risolutivi e sono quindi da considerare inutili.

– Buzzetti R, Braggion C, Festini F, Mastella G, Salvatore D, Taccetti G. Controllo e prevenzione delle infezioni respiratorie nel paziente affetto da fibrosi cistica. Verona 2005 Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica.

– Taccetti G, Campana S, Festini F, Mascherini M, Doring G. Early eradication therapy against Pseudomonas aeruginosa in cystic fibrosis. Eur Respir J 2005; 26: 458-461

– Wood D, Smyth A. Antibiotic strategies for eradicating Pseudomonas aeruginosa in people with cystic fibrosis. Cochrane Database Syst Rev 2006; 25: CD004197

Dr Giovanni Taccetti (Centro FC, Osp. Meyer, Firenze)


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora