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30 Novembre 2009

Quando tuo figlio FC non vuol mangiare

Autore: paola
Domanda

Buongiorno, sono la mamma di un ragazzo FC di 20 anni e trovo spesso problemi nel farlo mangiare, magari per troppa tosse o nervosismi dovuti a problemi giornalieri FC o a normalissimi problemi dei ragazzi di oggi. In questo caso, considerando la facilità con la quale perde peso quando non mangia, cosa mi consigliate di fare? Cosa eventualmente è meglio invogliarlo a mangiare? Vi ringrazio anticipatamente

Risposta

Le preoccupazioni come madre sono comprensibili e il primo consiglio è quello di rivolgersi al Medico referente del Centro di cura, per fare il punto della situazione. Una volta chiarito il quadro clinico (da ricordare che una certa inappetenza si ha durante esacerbazioni della malattia polmonare), pensare ad un sostegno psicologico che, in questa fase, possa aiutare il figlio in un percorso personale di crescita. Altrettanto per la mamma.

Il ragazzo malato cronico vive tra difficili equilibri. Si confronta piano piano con aspetti del Sé che, invece di aiutarlo a svincolarsi dalla famiglia, iniziando un percorso verso l’autonomia, lo rendono, a causa della gestione della terapia, insicuro e dipendente. Nei confronti con i coetanei ha la percezione della propria diversità e debolezza, percezione proveniente dalle necessità legate ai regimi terapeutici e ai significati connessi al senso di dipendenza e autonomia. La gestione della terapia non è solo farmacologica: la nutrizione, e soprattutto l’ipernutrizione, è, a tutti gli effetti, uno strumento terapeutico e il ragazzo ne è consapevole. Sappiamo quanto sia importante nutrirsi, ma per un ragazzo malato il cibo è allo stesso tempo fonte di vita e di dipendenza, perciò causa di frustrazione. Spesso è per superare questo conflitto che rifiuta di mangiare, di seguire le terapie. I genitori, spesso iperprotettivi, e comunque da sempre necessariamente presenti in modo maggiore rispetto ai genitori dei ragazzi sani, hanno non poche difficoltà a riconoscere i tentativi di svincolo dei figli.

I genitori devono fare lo sforzo di considerare che il loro figlio è un ragazzo con una malattia cronica, ma prima di tutto un ragazzo, devono cercare di capire i suoi bisogni , incoraggiare le spinte di autonomia, contenere i comportamenti protettivi. Comprendere come il ragazzo cerca, attraverso il rifiuto del cibo, di comunicare la sua fame di autonomia è fondamentale se vogliamo stargli vicino in maniera diversa e trovare uno spazio nel quale la nutrizione possa tornare ad essere piacevole oltre che necessaria. I ragazzi iniziano, a quest’età, a camminare verso l’essere adulti e devono percorrere, malattia permettendo, tutte le strade possibili, sentendo che non sono diversi dai loro coetanei, hanno solo un problema in più.

Letture utili:

1. Paola Catastini: “Mio figlio malato cronico. Consigli e suggerimenti per la famiglia e gli operatori” Edizione F. Angeli, 1998

2. Massimo e Niccolò Ammaniti: ” Nel nome del figlio” Edizioni A..Mondadori

3. Anna Freud e Thesi Bergmann: “Bambini malati” Edizione Universale Bollati Boringhieri

4. Giovanni Bollea: ” Le madri non sbagliano mai” Edizioni Feltrinelli

5. Alba Marcoli: “Passaggi di vita ” Edizioni Oscar Mondadori

Maria Furriolo Psicologa presso il Centro FC di Soverato


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