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14 Marzo 2008

Ribes nigrum: proprietà antinfiammatorie?

Autore: Alessandro
Domanda

Buongiorno. Ben sapendo che l’omeopatia non può assolutamente sostituire le terapie antibiotiche somministrate nel caso di infezioni polmonari nei pazienti FC, chiedo se a vostro parere un prodotto come il Ribes nigrum può essere utile come supporto per prevenire le infezioni o comunque per rinforzare i polmoni e i bronchi. La domanda sorge spontanea in seguito a riscontri positivi avuti da alcuni genitori di bimbi malati. Chiedo inoltre se ci sono controindicazioni in merito alla somministrazione a neonati o bimbi in tenera età. Grazie infinite.

Risposta

Il curarsi con le erbe, le piante, la frutta è consuetudine antichissima della medicina popolare. In realtà, dai vegetali (foglie, radici, corteccia, bacche, semi) si sono ricavati importanti farmaci, oltre che veleni, che sono entrati nella medicina ufficiale dopo loro purificazione, con eventuali modifiche di struttura chimica ed anche produzione sintetica, e dopo rigorose sperimentazioni, cpn precise identificazioni di dosaggio: basta pensare alla digitale per le malattie cardiache o al chinino per la malaria. Naturalmente la medicina popolare, con particolare cultura nelle esperienze orientali, ha molto sviluppato la pratica di “fitoterapia” (terapia con le piante): questa ha avuto recentemente anche da noi attenzione particolare da una parte del mondo scientifico. Anche per la fibrosi cistica alcuni ricercatori hanno testato sostanze estratte da piante per valutarne gli effetti sul difetto di base della malattia: vedasi ad esempio la curcumina, con risultati finora contrastanti, estratta dallo zafferano arabo. Altre sostanze estratte da piante sono in fase di studio preliminare per saggiarne i possibili effetti antinfiammatori.

Si è anche sviluppato oggi un non ben controllato mercato sui preparati a base di erbe, dei quali poco si sa se non quello che viene stampato nelle confezioni. Nella maggior parte dei casi i vantati benefici del preparato non hanno alcuna base scientifica, ma probabilmente sono perlomeno innocui. Se contengono principi farmaceutici, il problema in generale è che non se ne conoscono i dosaggi utili o dannosi. Il loro maggior pregio si basa sulla fiducia con cui la persona interessata li assume. E sappiamo che questo atteggiamento di fiducia è sempre molto importante per qualunque tipo di cura, comprese le cure della medicina ufficiale (si veda l’effetto placebo misurato nelle sperimentazioni serie di farmaci).

Il Ribes nigrum fa parte di quella numerosa schiera di piccoli frutti o frutti di bosco, quelli che gli anglosassoni nominano con il suffisso “berry”. Ha l’aspetto di grappolini d’uva ( come il più comune ribes rosso), con cui a Starsburgo si fa un tipico liquore il “cassis”. Su questo frutto, come per molti altri di questa serie, si dispone già di una certa base di ricerca scientifica, anche se quasi esclusivamente esercitata ancora solo in esperimenti di laboratorio e quasi niente sul piano clinico (1). Dalle foglie del ribes nero sono state estratte delle sostanze denominate “proantocianidine” che avrebbero dimostrato, in esperimenti su ratti, proprietà antinfiammatorie (2): in particolare esse avrebbero la capacità di ridurre l’infiltrazione dei tessuti da parte dei globuli bianchi tramite il loro effetto inibente su alcune sostanze mediatrici dell’infiammazione.

Il succo del Ribes nigrum contiene una sostanza ricca di polisaccaridi (zuccheri complessi) che è stata chiamata “cassis polysaccharide (CAPS)”. Avrebbe la proprietà di attivare delle particolari cellule di difesa chiamate “macrofagi”, attraverso la liberazione di sostanze mediatrici: sulla base di questa azione la somministrazione di succo di ribes avrebbe rallentato la crescita di un particolare tumore dei topi, il carcinoma di Ehrlich (3), specialmente se quella sostanza estratta veniva parzialmente pre-digerita con uno speciale enzima (4).

Non abbiamo trovato notizie relative all’impiego di Ribes nigrum (frutta o succo o altra forma) in fibrosi cistica né relative alla sua applicazione in bambini piccoli. Non abbiamo ragione di pensare che faccia male. Se possa essere utile a prevenire o controllare l’infiammazione polmonare rimane a nostro avviso del tutto da dimostrare. Del resto, i piccoli” frutti di bosco” in generale rimangono un piacevole e ricco nutrimento (sono tra l’altro contenitori di vitamine e di sostanze antiossidanti) integrabile utilmente (nella forma naturale e non nei discutibili estratti) nell’alimentazione quotidiana a prescindere da ogni preteso loro effetto medicinale.

1. Seeram NP. Berry fruits: compositional elements, biochemical activities, and the impact of their intake on human helath, performance, and disease. J Agric Food Chem. 2008;56:627-9

2. Garbacki N, et al. Proanthocyanidins, from Ribes nigrum leaves, reduce endothelial adhesion molecules ICAM-1 and VICAM-1. J Inflamm (Lond). 2005;Aug 9;2:9

3. Takata R, et al. Immunostimulatory effects of a polysaccharide-rich substance with antitumor activity isolated from black currant (Ribes nigrum). Biosci Biotechnol Biochem. 2005;69:2042-50

4. Takata R, et al. Improvement of the antitumor activity of black currant polysaccharide by an enzymatic treatment. Biosci Biotechnol Biochem. 2007;71:1342-4

G.M.


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