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11 Ottobre 2021

Sulle cure per il Covid-19 con plasma iperimmune e anticorpi monoclonali

Autore: Gessica
Argomenti: Covid-19
Domanda

Sono mamma di una bambina affetta da fibrosi cistica, volevo porvi una domanda in merito alle eventuali cure da adottare per mia figlia nel caso in cui dovesse prendere il Coronavirus e presentare sintomi come febbre, tosse, ecc. Giusto per avere un idea di come andrebbe curata, in particolare mi ponevo il dubbio se ci fossero delle linee guida che prevedono la somministrazione di plasma o anticorpi monoclonali, data la sua particolare condizione di salute.

Risposta

Allo stato attuale delle conoscenze, per i pazienti con fibrosi cistica valgono le stesse note riferite alla popolazione generale. Per quanto riguarda le cure più specifiche menzionate da chi ci scrive, riportiamo le seguenti note.
L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) non ha ancora approvato l’uso di anticorpi monoclonali per il trattamento della malattia Covid-19. In Italia, attraverso un Decreto del Ministro della salute aggiornato a metà luglio, si è deciso di autorizzarne l’uso, seppur in via temporanea, nei pazienti portatori di alcune malattie di base, tra le quali è compresa la fibrosi cistica. Gli anticorpi monoclonali devono essere prescritti dai sanitari responsabili del paziente, nei primi giorni (massimo dieci) della malattia da coronavirus e devono essere somministrati in centri specialistici, in grado di far fronte agli eventuali effetti collaterali associati.
Ricordiamo che questo tipo di terapia consiste nella somministrazione di particolari proteine, gli anticorpi monoclonali appunto, progettate per attaccare la famosa proteina spike del virus SARS-CoV-2 e neutralizzarne l’effetto.
Per quanto riguarda l’uso del plasma iperimmune, la strategia consiste nel trattare persone con il Covid-19 con parte del sangue (il plasma) di persone guarite dall’infezione, contenente anticorpi contro SARS-CoV-2. Segnaliamo che uno studio (questo) promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Agenzia regolatoria del farmaco in Italia (AIFA) ha evidenziato che l’uso del plasma iperimmune non è associato a benefici significativi per i pazienti e non riduce il rischio di peggioramento respiratorio o morte. Non è quindi una terapia prescrivibile a soggetti affetti da Covid-19.

 

Dott.ssa Laura Minicucci, FFC Ricerca


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