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2 Febbraio 2010

Tentiamo di interpretare una radiografia del torace

Autore: Loredana
Argomenti: Rx torace
Domanda

Buongiorno, sono Loredana e ho 32 anni. Ho ricevuto i referti dei raggi x del torace che ho fatto due giorni fa, ma non comprendo nulla di ciò che è scritto. Potete aiutarmi? il testo dice:”Ridotta escursione delle cupole diaframmatiche, con sopraelevazioni di quella di destra rispetto alla controlaterale. Non si rilevano peraltro anche attualmente evidenti addensamenti polmonari a focolaio in atto. Ombra cardiaca a configurazione aortica moderatamente ampliata a sinistra. Moderata accentuazione a carattere vascolare degli ili. Seni costo frenici acuti. si segnalano note spondiloartrosiche a tendenza osteofitosica dorsali con accentuazione della cifosi. Moderata deformazione cuneiforme ad apice anteriore di D7 come da iniziale cedimento somatico”. Grazie per la vostra attenzione e per la vostra risposta.

Risposta

Iniziamo con il dire che la migliore spiegazione di un tale referto della radiografia del torace la può dare il medico che ha in cura la nostra interlocutrice, perché i dettagli del referto toracico si debbono comporre con l’intero quadro clinico, noto appunto al medico che ha in carico la persona. Comunque, tenteremo una interpretazione a carattere didattico elementare (una specie di piccolo glossario della terminologia radiologica).

– Ridotta escursione delle cupole diaframmatiche: queste cupole sono le due basi del diaframma, il muscolo piatto che separa il torace dall’addome. Si trovano a destra e a sinistra dell’ombra del cuore, che sta in mezzo, ed hanno appunto la forma di cupola (con la convessità in alto) perchè sono spinte verso il torace dagli organi addominali. Durante le fasi del respiro esse tendono ritmicamente ad innalzarsi (espirio) e ad abbassarsi (inspirio) per far espellere l’aria del torace (espirio) o per farla entrare (inspirio). Tali escursioni possono essere ridotte quando vi sia una condizione di “enfisema ostruttivo” (aria in parte intrappolata che non riesce abbastanza ad uscire, per l’ostruzione dei bronchi, e gonfia il torace), evento abituale nella fibrosi cistica. A destra l’escursione potrebbe essere ridotta soprattutto per un certo ingrossamento del fegato (che sta appena sotto).

Addensamenti polmonari a focolaio: sono ombre di polmone più denso, causate ad esempio da focolai di polmonite o da atelettasie (pezzi di polmone afflosciati, senza aria) o da altro. Qui non ci sono.

Ombra cardiaca a configurazione aortica: immaginiamo che il radiologo intenda dire che nell’ombra cardiaca si vede la lieve prominenza in alto a sinistra dell’arco dell’arteria aorta. Questo è possibile quando vi sia enfisema polmonare ostruttivo che fa ruotare il cuore di profilo, come forse in questo caso. Non ha in genere significato patologico.

Accentuazione vascolare degli ili: gli ili sono le porte dei due polmoni, in cui si concentrano vasi sanguigni e linfatici, radici delle diramazioni bronchiali e ghiandole linfatiche. Questi sono ingrossati in genere quando vi sia un processo infiammatorio dei polmoni: nell’infiammazione cronica si forma in tale sede anche del tessuto fibroso che contribuisce ad accentuare le ombre degli ili.

Seni costofrenici: si tratta degli spazi rivestiti da pleura presenti tra diaframma, alla sua base, e parete toracica, in cui il polmone si insinua a cuneo (seni o sfondati pleurici). In questo caso disegnano un angolo molto acuto. E’ importante che siano liberi, senza liquido.

– Note spondiloartrosiche a tendenza osteofitica: ci sono segni di artrosi delle vertebre (processo degenerativo di ossa e cartilagini, tipico in genere della colonna vertebrale delle persone anziane, ma non solo). L’artrosi può accompagnarsi a piccole escrescenze di osso chiamate “osteofiti”.

Cifosi: è l’incurvamento della colonna vertebrale con convessità posteriore, in questo caso a livello delle vertebre dorsali.

Deformazione cuneiforme ad apice anteriore di D7 come da iniziale cedimento somatico: il corpo della vertebra dorsale n. 7 (è circa a metà della porzione dorsale della colonna vertebrale) è un po’ schiacciato a cuneo, con l’apice del cuneo che guarda in avanti. E’ probabile conseguenza di una “osteoporosi” (ossa rarefatte poco dense, poco calcificate), evento abbastanza comune nella fibrosi cistica in età avanzata. La relativa debolezza dell’impalcatura del corpo della vertebra fa si che esso tenda a schiacciarsi, anche senza l’intervento di particolari traumi. L’osteoporosi favorisce le fratture ossee. Richiede qualche provvedimento.

Sull’osteoporosi si vedano sul sito le domande del 10.08.07 (Fratture ossee e osteoporosi in fibrosi cistica) e del 30.06.07 (Osteoporosi in fibrosi cistica: quali esami e quale terapia?).

G.M.


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