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4 Agosto 2009

Tiroidite, autoanticorpi e fibrosi cistica

Autore: Rosaria
Argomenti: Varie
Domanda

Ho una ragazza di circa 14 anni, affetta da FC. In seguito agli esami di controllo in D.H., sono risultati gli anticorpi tiroidei abbastanza alti, mentre quelli relativi alla funzionalità tiroidea, normali. C’è correlazione tra tiroidite e FC? Grazie.

Risposta

La tiroidite cronica autoimmune di Hashimoto è la più frequente forma di infiammazione tiroidea ed anche di patologia tiroidea in generale: pensiamo che a tale forma si riferiscano le poche notizie forniteci dalla nostra interlocutrice. La malattia colpisce soprattutto le donne in età avanzata, con una frequenza che può variare tra il 5 e il 15%, mentre nei maschi la frequenza è parecchio inferiore (1-5%). C’è una spiccata tendenza a ripetersi nella stessa famiglia, anche se si ritiene che i fattori genetici predisponenti siano molteplici. E’ una patologia dovuta al formarsi di anticorpi contro i propri organi e tessuti (in questo caso la tiroide), detti appunto “auto-anticorpi”. Quelli che risultano abitualmente in causa sono gli anticorpi anti-tireoglobulina (la proteina che contiene l’ormone della tiroide) e anti-tireoperossidasi. La malattia può iniziare con segni di aumentata attività tiroidea (ipertiroidismo) per arrivare a un quadro più o meno conclamato di ipofunzionalità tiroidea (ipotiroidismo): nella condizione di ipotiroidismo nel sangue si trovano livelli bassi di ormone tiroideo e livelli alti di ormone tireotropo (l’ormone ipofisario che stimola la tiroide). Molti casi sono asintomatici: vi sono autoanticorpi anti-tiroide ma non vi sono disturbi né variazioni dell’ormone tiroideo e dell’ormone ipofisario circolanti.

La tiroidite di Hashimoto non ha relazione con la fibrosi cistica, anche se si può immaginare che possa casualmente associarsi, specialmente se vi è famigliarità: ci si aspetta in tal caso che l’evento si realizzi in età avanzata, com’è in genere per la tiroidite di Hashimoto. La letteratura scientifica sulla fibrosi cistica peraltro non ne fa menzione.

Ci paiono invece di rilievo i risultati ottenuti in un recente studio francese su 144 adulti CF (1) in cui ben il 78% dei malati presentava uno o più tipi di autoanticorpi nel siero, anche se solo tre di essi avevano una documentata malattia autoimmune associata ad FC. I più frequenti erano gli anticorpi anti- Saccharomyces cerevisiae (ANCA), ma molto comuni erano anche gli autoanticorpi anti- citoplasma leucocitario (ASCA) e gli anticorpi anti-nucleo (ANA). Vi erano poi, tra gli altri, anticorpi anti-gliadina, anti-actina ed in tre casi vi erano anticorpi anti- tireoperossidasi (quelli elevati nella tiroidite) con normali test di funzione tiroidea e completa assenza di sintomi clinici di tiroidite. Gli autori ipotizzano che questa spiccata presenza di autoanticorpi nella fibrosi cistica, del cui significato e delle cui conseguenze pochissimo si sa, sia in realtà un fatto non specifico ma secondario alla infezione polmonare cronica tramite la forte risposta infiammatoria e la ipergammaglobulinemia che l’accompagna.

1. Lachenal F, et al. Prevalence and clinical significance of autoantibodies in 144 adults with cystic fibrosis. Eur Respir J. 2009 May 14 (Epub).

G.M.


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