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26 Maggio 2013

Tiroidite autoimmune e fibrosi cistica

Autore: Angelo
Argomenti: Varie
Domanda

Donna di 32 anni con FC. Genotipo DF508/3849+10KbC>T, pancreas sufficiente. Dal 1996 le è stata diagnosticata Tiroidite autoimmune e prescritta terapia con Eutirox. Sostanzialmente nella norma FT3;FT4;TSH elevati gli anticorpi ATG. Tale situazione persiste fino al 2002. Dal 2002 anche gli anticorpi rientrano nella norma. A tutt’oggi continua ad assumere Eutirox. E’opportuno continuare ad assumere Eutirox? Ringrazio

Risposta

La tiroidite autoimmune, chiamata anche tiroidite di Hashimoto, è una patologia assai frequente, particolarmente nelle donne e in età avanzata. E’ una malattia autoimmune, cioè dovuta alla produzione di anticorpi contro la propria tiroide. Talora si associa con altre forme di patologia autoimmune. Ha una grande variabilità di sintomi da caso a caso. Di solito inizia con sintomi di ipertiroidismo (es. tachicardia e cardiopalmo, sudorazione, etc) che si attenuano e vengono poi sostituiti da sintomi di ipotiroidismo (es. senso di freddo, debolezza muscolare, stipsi, etc). Può essere anche asintomatica e venire scoperta solo in occasione di esami clinici vari. La diagnosi si basa sul rilievo nel sangue di alti livelli di ormone tireotropo (TSH, l’ormone dell’ipofisi che stimola la tiroide) e di presenza di anticorpi anti-tiroide (anti-TG ma soprattutto anti-TPO, presenti nel 90% dei casi); l’ecografia tiroidea mostra una particolare alterazione della struttura tiroidea. Nella fibrosi cistica può essere presente occasionalmente ma non è patologia legata alla fibrosi cistica. Il trattamento si basa sulla somministrazione di ormone tiroideo (l-tiroxina, eutirox appunto). Quando il dosaggio dell’ormone tiroideo somministrato è adeguato, l’ormone tireotropo (TSH) tende a tornare a livelli normali, mentre gli auto-anticorpi dovrebbero rimanere presenti, anche se su questo vi è una qualche variabilità di comportamento. Il trattamento di solito è permanente e va aggiustato momento per momento: tale aggiustamento va concordato con il proprio medico curante, anche quando i valori di TSH siano diventati normali, il che non significa che la malattia sia scomparsa ma che forse può richiedere solo dosi minori di ormone tiroideo.

G.M.


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