Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Tra le molte specie di Stafilococco solo lo Staphylococcus aureus è di rilievo in fibrosi cistica

23 Giugno 2009

Tra le molte specie di Stafilococco solo lo Staphylococcus aureus è di rilievo in fibrosi cistica

Autore: Sam
Argomenti: Batteri
Domanda

Salve, vorrei avere informazioni circa le differenze tra i vari tipi di Stafilococco e le loro conseguenze, la loro prevenzione (tipi di disinfettanti) e se possono essere debellati facilmente con determinate cure. Da poco mi è sfociata un’infezione da Stafilococco (non aureo, ma un altro di cui non ricordo il nome), che mi ha comportato, dopo circa 1,5 anni, un aumento del muco e PCR elevata, pur non avendo febbre seppure spesso “stanco”.

Risposta

Gli Stafilococchi sono batteri gram-positivi appartenenti alla famiglia delle Staphylococcacee. Se ne conoscono una cinquantina di specie. Essi sono ubiquitari e alcuni colonizzano facilmente le mucose dell’uomo e di altri animali a sangue caldo. Sono per lo più semplici “commensali”, cioè convivono con l’ospite senza procurare danno. Solo lo Staphylococcus aureus può avere rilevanza patogena nell’uomo ed esso è isolato frequentemente nelle persone con fibrosi cistica. Esso può essere causa di infezione respiratoria, da solo o in associazione con altri batteri, in malati FC, ma può anche albergare a lungo nelle prime vie aeree e anche nelle basse vie senza causare infezione. Lo stafilococco è difficilmente eradicabile. La variante di Staphylococcus meticillino-resistente può comportare problemi di resistenza agli antibiotici. Non ci risulta che altre specie di Staphylococcus (diverse dall’aureus) siano mai state implicate in infezioni respiratorie in fibrosi cistica: ci permettiamo di sollevare qualche dubbio che il peggioramento indicato nella domanda sia da imputare alla comparsa di uno Stafilococco non aureo. Non ci sono prevenzioni specifiche da attuare. Si usa solo raccomandazione di isolamento per i casi colonizzati cronicamente da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).

G.M.


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora