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7 Aprile 2015

Trasmissione di Pseudomonas aeruginosa da persona non FC malata di tumore a bambino con fibrosi cistica

Autore: Maria
Domanda

Esiste rischio di cross infection da Pseudomonas aeruginosa tra individui con FC e individui non FC? Mio padre ha avuto diversi cicli di chemioterapia e una operazione per rimuovere un tumore e ha una situazione altamente compromessa a livello di apparato respiratorio. Per la prima volta in un anno hanno fatto una analisi dello sputo ed il campione risulta positivo per Pseudomonas aeruginosa. Mi chiedo se le regole di cross infection valide tra individui con FC siano applicabili anche in questo caso? Mio figlio ha un anno ed è affetto da FC. Al momento della diagnosi ci hanno spiegato che il rischio di contrarre Pseudomonas da un altro individuo sta nella possibilità di acquisire un ceppo di Pseudomonas già del tipo mucoide e quindi con una certa resistenza agli antibiotici. Inoltre, mi chiedo se l’infezione di mio padre possa essere ritenuta cronica / intermittente / eradicata, sulla base degli stessi criteri che si applicano alla FC. Stiamo cercando di comprendere quali precauzioni prendere nei confronti di mio figlio, i cui tamponi sono per ora stati tutti negativi per Pseudomonas. Grazie.

Risposta

Psedomonas aeruginosa è un batterio che attecchisce facilmente in vari organi e particolarmente nel tratto respiratorio di soggetti che hanno un difetto di difese contro i batteri. Nel caso della fibrosi cistica il difetto di difesa consiste principalmente nella difficoltà di rimuovere i batteri che abitualmente inaliamo attraverso il meccanismo di “clearance mucociliare” (dovuto all’azione del muco della superficie bronchiale mosso continuamente verso la bocca dall’oscillazione delle cilia vibratili), compromesso in questa malattia per la disidratazione delle secrezioni bronchiali. Una persona con tumore può avere un difetto di difese immunitarie dovuto sia al tumore in sé che, soprattutto, al trattamento immunosoppressivo (la chemioterapia) spesso attuato in questi casi: Pseudomonas, anche sviluppato in forma multiresistente può trovare in questo contesto facilitazione all’attecchimento anche cronico. I criteri per definire “cronicità, intermittenza e eradicazione” sono gli stessi che si adottano per i pazienti con fibrosi cistica. Solo la ripetizione periodica di colture dell’escreato bronchiale potranno dire se nel caso della domanda la presenza di Pseudomonas è stabile (cronica) o intermittente (positiva per un tempo, negativa per un altro) o se il batterio è stato eradicato a seguito di adeguato trattamento. Può anche stabilire se si tratta di un ceppo “mucoide” o comunque resistente agli antibiotici (facendo l’antibiogramma).

Un bambino con fibrosi cistica può acquisire il batterio da altre persone che ne sono portatrici, che siano esse affette da fibrosi cistica o da altra patologia. Di conseguenza le precauzioni da suggerire fortemente sono quelle di limitare al massimo i contatti diretti o indiretti (ambiente, oggetti, etc) con la persona portarice di infezione da Pseudomonas aeruginosa. Comprendiamo quanto questo sia doloroso e difficile ma non conviene sottovalutare il rischio.

G. M.


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