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12 Settembre 2012

Un piccolo intervento chirurgico: anestesia locale o generale?

Autore: Caterina
Argomenti: Varie
Domanda

Cari dottori, vorrei capire in modo definitivo, con il vostro aiuto, se in una persona affetta da FC, con mutazione DF508, con 55% di FEV1 e colonizzata da P. aeruginosa e A. xylosoxidans è consigliabile un’anestesia locale con la sedazione endovenosa o se preferire una totale. Tenendo presente che l’intervento per il quale è richiesta anestesia è piccolo e non interessa organi vitali e interni. Purtroppo ho sempre avuto pareri discordanti dagli anestesisti, in quanto alcuni mi hanno consigliato la locale con sedazione endovenosa ed altri hanno consigliato la totale, addirittura ritenendo la prima molto pericolosa a causa dei farmaci usati che sono depressori della respirazione. Sono preoccupata. E non so come sciogliere questo nodo che mi sta assillando. Grazie Cari Saluti.

Risposta

Tentiamo una risposta che, inevitabilmente, sarà generica, dal momento che non ci viene detto di che piccolo intervento si tratta.

La scelta del tipo di anestesia, locale o generale (ma vi sono modalità diverse sia di locale che di generale e poi vi può essere anche quella tronculare o la spinale, in rapporto alla sede e alla durata dell’intervento) non può che essere decisa dall’anestesista dell’equipe a cui ci si affida per l’intervento chirurgico.

In linea di massima va detto che l’anestesia generale richiede intubazione tracheale, per assicurare l’efficienza della funzione respiratoria durante l’intervento. Sempre in linea di massima, l’anestesia locale non comporta effetti generali e tanto meno effetti sul centro del respiro. Tuttavia, in persone con forte emotività viene associata all’anestesia locale una sedazione generale, che può essere fatta per bocca (di solito con benzodiazepine), ma anche con somministrazione endovenosa. Questi sedativi hanno certamente qualche effetto di lieve depressione sul centro del respiro (un po’ di più quelli somministrati per vena) ma sono in genere ben tollerati senza conseguenze particolari, specie se le dosi vengono contenute al minimo indispensabile.

Ci permettiamo di suggerire di non andare in cerca di pareri di diversi anestesisti (finiscono con il creare confusione) ma di affidarsi al proprio centro di cura FC e chiedere a questo, che conosce bene la situazione clinica generale dell’interessato, di farsi carico della gestione complessiva della cosa: sarà il centro che discuterà con i chirurghi e gli anestesisti quale sarà la modalità migliore di assistere efficacemente e in sicurezza l’intervento.

G.M.


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