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24 Luglio 2020

Guardami adesso – Un’impresa di (RI)SALITA

Immaginate di arrivare sulla cima del Gran Paradiso, di aver guadagnato un passo dopo l’altro una delle montagne più conosciute delle Alpi, con fatica e allenamento. Siete lì, posate lo zaino, vi godete il panorama. E respirate. Ora immaginate di essere una persona con fibrosi cistica che, dopo tanta sofferenza, arriva lassù, con dei polmoni nuovi dopo aver affrontato un trapianto. Qual è il valore di quel respiro?

 

Valeria in gita alla reggia di Venaria Reale prima del trapianto.

Valeria Lusztig, 45 anni a settembre, è nata con la fibrosi cistica e nel 2017 ha affrontato un trapianto bipolmonare. È lei stessa a raccontare la genesi del progetto e il perché del nome: «Guardami adesso è volutamente arrogante: sa di rivalsa, di riscatto. Sa di una testa che finalmente si alza, per poter respirare, per aver fiato di rispondere a quella domanda: cosa ti è successo? In quel titolo c’è il peso di tutti gli sguardi che ho finto di ignorare, affrontato, sopportato, quando tossivo, respiravo a fatica, e per farlo, giravo con uno stroller, una bombola di ossigeno portatile piuttosto ingombrante e rumorosa. In quel “guardami adesso” c’è, fortissimo: guarda da dove arrivo. Guarda che la battaglia più importante, in certi giorni, è stata andare dal letto al bagno, e non solo la conquista di una vetta che oggi mi permetto di provare».

Il programma infatti prevede che tra il 2 e il 4 agosto (dopo un adeguato acclimatamento e meteo permettendo) venga raggiunta la cima del Gran Paradiso, compiendo 2.250 metri di dislivello da Pravieux (1.834 m) fino alla cima a 4.061 m. Valeria non sarà sola in questa impresa: ci ha lavorato con una donna, Ilaria Pietropaolo, che nel suo percorso di vita ha dovuto attraversare un altro abisso profondo e problemi (anche) respiratori, prima di poter emergere e risalire, letteralmente, fino al Monte Bianco. Ilaria, di cui i media si sono occupati in passato, ha affrontato l’ascesa del Re delle Alpi a seguito dell’infausto esito di una rara sindrome che colpisce le gravidanze gemellari: non solo perse le piccole Alice e Federica, ma un attacco cardiaco la costrinse ad essere trasferita in un altro ospedale per uscire dalla rianimazione solo giorni dopo. Mentre respirava con la maschera per la ventilazione e lentamente si riprendeva, pensava solo a “Se esco viva da qui voglio andare in montagna… voglio rivedere la neve che dona bellezza ad ogni cosa sopra la quale si posa e respirare senza questo maledetto aggeggio!”. Quando Valeria lesse la storia, si mise in contatto con Ilaria e nacque un progetto e una grande amicizia.

In quanto trapiantata FC, Valeria ha ricevuto il via libera dai medici che la seguono e farà un adeguato acclimatamento graduale in quota. Proprio per maggiore sicurezza e perché la montagna va sempre affrontata con la giusta preparazione e gli esperti, ci sarà con loro, in qualità di guida alpina, Anna Torretta, alpinista e scrittrice.

Valeria in rianimazione

Valeria in rianimazione

Racconta Valeria: «Sono passata dall’affanno polmonare continuo, anche da ferma, senza tregua, a voler cercare un affanno per espanderli sempre e sempre di più, questi polmoni. Non miei. Ma che sono, ad oggi, la parte più preziosa che ho. Li custodisco da due anni e mezzo, li ho trattenuti con tutte le mie forze anche al presentarsi improvviso di un rigetto acuto, nel settembre 2018. Ancora ossigeno, quindi, a 12 litri al minuto, ancora Niv, Cpap, e varia strumentazione che rendesse ancora possibile una respirazione, e ancora impossibilità di camminare, e boli di cortisone da 7 grammi. Ma sono qui».

La “finestra trapianto” è come viene definito quella frazione di tempo in cui il paziente non sta più così bene da farcela coi propri organi, ma nemmeno così male da non superare l’intervento. È in quella finestra che bisogna tentare una rinascita. «Oggi la mia finestra dichiara Valeria mi permette di sognare. E io sogno. Il panorama è spettacolare e io lo dipingo negli occhi, per fare scorta in vista di tempi peggiori».

Valeria dopo il trapianto

Valeria dopo il trapianto

Al trapianto l’ha portata la fibrosi cistica. «Alla voglia di arrivare in vetta, all’amore, a mia figlia, all’amicizia e a tutto quello che nella vita credo conti qualcosa, invece, mi ha portato una forza che tutti abbiamo. E che a tutti, prima o poi, tocca dimostrare».

Tante storie s’intrecciano con “Guardami adesso”, ma in particolare un pensiero d’amicizia e affetto va a Marco Menegus. Non solo per il comune amore per la montagna, ma anche per il vissuto di trapianto, e soprattutto perché ha rappresentato un incontro umano indelebile.

Informazioni e supporto

Per seguire gli sviluppi e restare aggiornati è possibile seguire la pagina Facebook di “Guardami adesso”. Inoltre, è attiva la raccolta fondi su Facebook “Guardami adesso – Un progetto di (RI)SALITA” a sostegno di FFC, perché la ricerca ha bisogno di continuare ad andare avanti, come Valeria e Ilaria, un passo dopo l’altro. Con una piccola donazione, è possibile camminare accanto a Valeria ed FFC e cambiare il futuro di tanti malati che aspettano una cura.

Il progetto è promosso anche grazie alla Delegazione FFC di Genova guidata da Sandra Garau.

Le date dell’impresa potranno subire variazioni a causa delle condizioni meteorologiche e su consiglio della guida alpina.