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16 Settembre 2010

Farmaci antitosse: il caso del Robitussin

G.Borgo

Robitussin è il nome di una linea di prodotti cosiddetti “da banco” in commercio negli USA, acquistabili nei supermercati e via Internet, dedicata a curare i sintomi respiratori. Contiene vari principi attivi, in particolare guaifenesina e destrometorfano (1). La guaifenesina rientra nella categoria dei balsamici ed espettoranti, è di uso popolare abbastanza antico e sostanzialmente innocuo, impiegata da sola o come ingrediente di molti preparati antitosse. Non rientra nella farmacopea “ufficiale” della FC, perchè in questa malattia l’unico farmaco di cui è stata scientificamente provata la capacità di fluidificare le secrezioni bronchiali è il DNAse (Pulmozyme) (1). Il destrometorfano è un derivato della morfina e, come tale, in misura modesta conserva alcuni effetti a livello del sistema nervoso centrale e inoltre esercita un’azione di sedazione della tosse. In Italia è contenuto in alcuni prodotti popolari “antitosse” come “Bronchenolo” (sciroppo e compresse) , o “Honeytuss” (sciroppo antitosse), o “Lisomucil sedativo”. L’azione di sedazione della tosse non è un obiettivo della terapia FC, in cui anzi si vuole sfruttare la tosse per eliminare le secrezioni, perchè è solo se le vie bronchiali sono sgombre dal muco che la tosse può passare.

Il Robitussin negli USA è commercializzato molto liberamente, forse senza un’adeguata informazione di ciò che contiene e dei possibili effetti collaterali. O forse gli effetti collaterali sono stati scoperti da una fetta particolare di mercato. Succede infatti che la Food and Drug Administration (FDA) sta pensando ora di imporre restrizioni sulla vendita dei medicinali da banco contenenti destrometorfano. Un comitato consultivo di esperti si riunirà il 14 settembre per analizzare i dati sull’abuso di questi prodotti fra bambini e adolescenti, fenomeno noto in USA come “robo-tripping “, dal nome appunto del Robitussin. Gli sciroppi in questione vengono infatti utilizzati dai giovanissimi per lo sballo. La FDA ha pubblicato i primi avvisi sul fenomeno nel 2005. E da allora i dati sull’abuso di farmaci contenenti destrometorfano sono raddoppiati: i ricoveri al pronto soccorso in seguito alle allucinazioni da “robo-tripping” sono passati da 4.634 nel 2004 a quasi ottomila nel 2008. E’ stato evidenziato che l’abuso di questi farmaci riguarda rispettivamente il 2.6% degli undicenni statunitensi, il 5% dei 15-16enni e il 6.3% dei 17-18enni. Sono registrate alcune morti. Gli esperti decideranno se i prodotti che contengono questa sostanza debbano essere riclassificati e resi disponibili solo su ricetta medica (2). Naturalmente le aziende che li producono si sono decisamente opposte sottolineando i problemi che in questo modo si verrebbero a creare per i consumatori che li usano senza farne abuso.

1. www.robitussin.com
2. In domande/risposte: Robitussin (12.11.04)
3. Informazioni tratte da salute.aduc.it