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15 Dicembre 2006

L’azitromicina riduce nel lungo termine le esacerbazioni respiratorie in CF anche nei soggetti senza infezione da Pseudomonas aeruginosa

15/12/2006 - G.M.

E’ noto da tre precedenti studi, di cui due condotti con metodo randomizzato in doppio ceco controllato con placebo in soggetti adulti o prevalentemente adulti, trattati per 3 o 6 o 15 mesi, che l’azitromicina ha un effetto benefico nei pazienti CF con infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa. Più che alla sua azione antibiotica, improbabile anche per il basso dosaggio impiegato, l’effetto viene ricondotto ad una probabile azione antinfiammatoria del farmaco.

Un recente studio francese (1) ha valutato l’effetto dell’azitromicina somministrata per 12 mesi in soggetti CF più giovani (da 6 a 21 anni), con situazione polmonare non molto compromessa (FEV1 maggiore di 40%), con o senza infezione cronica da Ps aeruginosa. Si tratta di uno studio multicentrico che ha coinvolto 82 pazienti seguiti da 18 centri: da notare che la maggior parte dei malati non aveva infezione da Pseudomonas. Lo studio era in doppio ceco controllato con placebo e randomizzato ( assegnazione casuale del farmaco o del placebo). Il farmaco era somministrato 3 giorni per settimana in unica dose giornaliera di 250 mg per chi pesava meno di 40 Kg e di 500 mg per chi pesava più di 40 Kg. Dopo 12 mesi non si sono avute differenze tra farmaco e placebo per quanto riguarda la funzionalità respiratoria (il FEV1 è rimasto mediamente pressoché invariato in entrambi i gruppi). Il risultato più eclatante è stato invece la riduzione del numero di esacerbazioni respiratorie richiedenti trattamento antibiotico aggiuntivo nei soggetti trattati con azitromicina rispetto a quelli in placebo: una riduzione di circa il 50% delle esacerbazioni, dei cicli e dei giorni di antibiotico aggiuntivo.

L’interesse di questo nuovo studio sull’azitromicina sta nel fatto che ne è stata confermata l’efficacia, già evidenziata da precedenti studi, anche in soggetti assai più giovani di quelli precedentemente testati e in un tempo di trattamento di notevole lunghezza. L’effetto assai significativo sta nell’aver ridotto consistentemente il numero di esacerbazioni respiratorie ed il ricorso ad antibiotici supplementari. Questo effetto si è avuto anche in assenza di una sostanziale modifica della funzione polmonare e questo rimane da spiegare. Ma l’aspetto più interessante della ricerca è che il beneficio è stato osservato sia in presenza che in assenza di infezione da Pseudomonas. Dunque, appare ragionevole trattare con azitromicina soggetti CF con malattia polmonare anche senza che vi sia infezione da Ps aeruginosa. Rimangono naturalmente aperti molti quesiti: ade esempio, sulla possibile efficacia al di sotto dei 6 anni, sulla dose ottimale, sulla prevedibilità dei soggetti che trarranno beneficio dal trattamento (vi è una enorme variabilità di risultati da caso a caso), sugli eventuali effetti collaterali nel lungo termine, sulla ragionevolezza di un trattamento preventivo in soggetti con situazione polmonare ottimale e vari altri. La ricerca dovrà rispondere a questo di fronte ad un farmaco entrato ormai nell’uso routinario quasi indiscriminato.

1) Clement A, et al. Long term effects of azithromycin in patients with cystic fibrosis: a double blind, placebo controlled trial. Thorax 2006;61:895-902