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11 Febbraio 2008

Quanto lungo l’intervallo tra aerosol di DNasi e fisioterapia respiratoria?

G.M.

Raramente la ricerca clinica si occupa di aspetti pratici quotidiani per l’ottimizzazione delle terapie correnti, finalizzata sia ad una maggiore efficacia che a una migliore adattabilità del paziente. Qui riportiamo un esempio che ancora si occupa di aerosol di DNasi in rapporto alla fisioterapia respiratoria, anche se basato su uno studio piuttosto debole e di scarsa numerosità.

La DNasi (o rhDNase o alfa-dornasi o pulmozyme) è un enzima che digerisce le fibre di DNA liberate dai globuli bianchi neutrofili, coinvolti in abbondanza nell’infiammazione bronchiale, corresponsabili dell’alta vischiosità dei secreti bronchiali. L’azione enzimatica ha bisogno del suo tempo e deve estendersi dalle grandi vie respiratorie alle piccole vie, dove è più vivace l’infiammazione e più facile l’intasamento di muco-pus. E’ noto anche che tale azione enzimatica continua e si mantiene per almeno 6-11 ore dopo la somministrazione aerosolica. Su questa base un gruppo di ricercatori australiani hanno voluto verificare se l’aerosol di DNase era più efficace quando praticato a breve distanza dalla fisioterapia rispetto alla lunga distanza.

Hanno deciso di considerare breve l’intervallo di tempo inferiore a 6 ore e lungo l’intervallo superiore a 6 ore. Hanno così realizzato uno studio su 20 pazienti di età compresa tra 7 e 40 anni, in condizioni respiratorie discrete e stabili. Con sistema random hanno assegnato a metà pazienti l’aerosol di DNase al mattino e all’altra metà la sera per 14 giorni. Hanno lasciato poi un intervallo di 14 giorni senza aerosol seguito da un periodo finale di altri 14 giorn,i in cui il momento dell’aerosol è stato invertito: alla sera per chi l’aveva fatto prima al mattino e viceversa. Era lasciata piena libertà ai pazienti di fare la fisioterapia quando meglio credevano, mantenendo le abitudini che avevano prima dello studio.

I pazienti alla fine risultarono divisi in due gruppi. quelli con intervallo breve (inferiore a 6 ore: media 0,25 ore) e quelli con intervallo lungo (superiore a 6 ore, media 11 ore). Sono risultati avvantaggiati i pazienti con un intervallo lungo, per due parametri: la FEF25-75 (espressione di pervietà delle piccole vie aeree) e l’indice di qualità della vita (che misura aspetti di performance fisica, sociale, emozionale, di peso del trattamento, ed altro).

Sembrerebbe dunque che l’aerosol di DNase sia più efficace se si frappone un lungo intervallo di tempo tra la sua somministrazione e la fisioterapia mirata a liberare le vie aeree dai secreti stagnanti. Un precedente studio, da noi commentato su questo sito in “Progressi di Ricerca” il 14.12.07 (L’aerosol di DNasi prima della fisioterapia respiratoria migliora la pervietà delle vie aeree………) , condotto con disegno e modalità del tutto diverse, privilegiava l’aerosol prima della fisioterapia. Sono entrambi studi non forti e condotti su numeri piccoli di pazienti e su malati non gravi. Difficile combinare i risultati dei due studi. Il presente studio ha il pregio di dare spazio ad una certa discrezionalità del paziente nella scelta dei tempi di cura, non legando obbligatoriamente la somministrazione aerosolica alla seduta di fisioterapia, anzi incoraggiando in qualche misura il lungo intervallo tra aerosol e fisioterapia.

1. Wilson C, et al. Is a longer time interval between recombinant human deoxiribonuclease (dornase alpha) and chest physiotherapy better?: a multicenter, randomized crossover trial. Pediatric Pulmonol. 2007;42:1110-1116

11 febbraio 2008