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19 Luglio 2006

TC polmonare nei bambini FC: ridurre la dose di radiazioni

Dr Graziella Borgo

Tomografia polmonare computerizzata nei bambini FC: è possibile ridurre la dose di radiazioni e ottenere le stesse informazioni

In radiologia la tomografia assiale computerizzata, indicata con la sigla TAC e più attualmente TC, è un metodo per fare diagnosi del danno polmonare attraverso immagini, che sfrutta radiazioni ionizzanti (raggi X) e consente di riprodurre sezioni (tomo= sezione) del corpo del paziente; queste sezioni vengono elaborate in tre dimensioni e per l’elaborazione e la produzione delle immagini è necessario l’intervento di un elaboratore di dati (il computer, per questo si dice tomografia computerizzata). L’aggettivo “assiale” oggi è superato, indicava inizialmente il fatto che le sezioni e quindi le immagini si ottenevano secondo piani trasversali all’asse principale del corpo, detto “assiale” (cioè dalla testa ai piedi); oggi le sezioni si ottengono anche su altri piani e la costruzione delle immagini avviene su ogni piano, non solo quello assiale. Le informazioni che una TC fornisce sono naturalmente maggiori di quelle di una “lastra” corrente, per esempio la tradizionale lastra del Torace (RX-torace in due proiezioni : anteriore e laterale) . Ma la dose di radiazioni a cui il paziente è esposto quando viene indagato attraverso TC è molto maggiore di quella delle indagini radiologiche tradizionali e i rischi che questo comporta andrebbero limitati il più possibile.

In questo studio spagnolo1 un gruppo di radiologi ha cercato di stabilire se sia possibile ottenere, per quanto riguarda lo studio del polmone, le stesse informazioni fornite dalla TC abituale (eseguita con sezioni su numerosi piani del polmone) limitando però le sezioni al numero di sei. A questo scopo, 21 bambini FC sono stati sottoposti a TC polmonare e le immagini ottenute sono state poi valutate dai radiologi: essi dovevano stabilire l’entità maggiore o minore delle lesioni polmonari attraverso la compilazione di un certo punteggio di gravità polmonare. Il valore del punteggio è risultato uguale sia che la valutazione fosse basata sulle 41 sezioni (dette anche scansioni) della TC abituale sia che riguardasse solo le sei scansioni in precedenza selezionate.

La conclusione degli autori è che è possibile ottenere le stesse informazioni radiologiche pur con una netta diminuzione del numero di scansioni della TC polmonare. La ricerca è stata pubblicata su un’importante rivista internazionale, che nello stesso numero ha anche pubblicato un commento al problema da parte di un autorevole esperto inglese2. In questo commento si sottolinea fortemente la necessità di trovare un approccio internazionale omogeneo per l’esecuzione della TC polmonare, dal momento che oggi essa viene da alcuni proposta come metodo per monitorare molto dettagliatamente nel corso del tempo l’andamento del polmone FC. Viene sottolineata dal commentatore la necessità di trovare una soluzione tecnica in cui il beneficio dell’esecuzione di ripetute TC sia bilanciato rispetto al rischio della dose di radiazioni che esse comportano; è importante quindi che i radiologi concordino protocolli di esecuzione con bassa dose di scansioni e che ci sia uno standard condiviso fra i vari centri, in modo che non ci siano ampie variazioni nella quantità di radiazioni a cui il paziente è esposto. Ed è anche importante che la TC sia riservata ad un ristretto ambito di indicazioni quali le seguenti: nei pazienti inseriti in ricerche cliniche in cui è necessario documentare in maniera molto fine i cambiamenti della situazione polmonare; nell’inquadramento di un peggioramento clinico inspiegabile; nell’infezione polmonare da micobatteri atipici; nell’aspergillosi broncopolmonare allergica; e in caso di un’emottisi severa, in preparazione ad un intervento di embolizzazione delle arterie polmonari.

1) Jimenez S et all “Computer tomography in children with cystic fibrosis: a new way to reduce radiation dose” Arch Dis Child 2006 ; 91:338-390

2) Langton Hewer SC “Is limited computer tomography the future for imaging the lungs of children with cystic fibrosis?” Arch Dis Child 2006; 91:377-378