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7 Novembre 2016

Non ancora conclusivi gli studi clinici sul trattamento con Kalydeco delle mutazioni gating diverse da G551D

Autore: Maria
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Buon giorno, sono malata FC con mutazioni N1303K e S977F. Vorrei sapere se ci sono state evoluzioni circa quanto da voi annunciato lo scorso anno, relativamente a degli studi di applicazione del Kalydeco e di seguito riportato testualmente: “Ai primi di ottobre 2015 l’azienda produttrice Vertex aveva sottoposto alla FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, la richiesta di commercializzazione di Kalydeco per malati dai 2 anni di età (anche se il trial non includeva soggetti di questa età), che avessero una delle 23 mutazioni valutate possedere funzione residua: 2789+5G->A, 3849+10kbC->T, 3272-26A->G, 711+3A->G, E56K, P67L, R74W, D110E, D110H, R117C, L206W, R347H, R352Q, A455E, D579G, E831X, S945L, S977F, F1052V, R1070W, F1074L, D1152H, e D1270N.
Ci sono state evoluzioni in merito? Aspetto una vostra risposta fiduciosa.

Risposta

Non abbiamo novità: a quello che ci risulta FDA non ha dato ancora risposta. Una ragione può essere che gli unici dati pubblici circa l’efficacia di Kalydeco in soggetti con queste mutazioni erano stati esposti come poster al Congresso Nordamericano 2014, ma poi non sono stati pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed (soggetta a controllo scientifico da parte di revisori esperti). Se si va a cercare nel sito Clinicaltrials.gov lo studio pilota a cui i dati presentati facevano riferimento (NCT01685801), si legge che “lo studio è stato completato, ma i risultati non sono interpretabili, anche per l’esiguo numero di soggetti inclusi”. Quindi a oggi ufficialmente non si conoscono i risultati di un trial clinico controllato realizzato su elevato numero di pazienti con almeno una mutazione con funzione residua nel genotipo. Fra le pubblicazioni abbiamo trovato solo quella recentissima citata sotto (1), dove sono riportati i risultati positivi in 7 pazienti (ma nessuno di questi ha la mutazione S977F nel genotipo), e gli autori concludono, dato lo scarso numero, per la necessità di un trial clinico di ampia portata. Un trial di questo genere non è semplice da realizzare proprio perché le mutazioni cui è attribuita (o provata in laboratorio) funzione residua non sono poche, ma ognuna di esse richiede un numero adeguato di pazienti e quindi il trial dovrebbe avere un disegno particolare (comunque possibile) per portare dati robusti.

In effetti c’è un trial clinico in corso che riguarda mutazioni con funzione residua (non è precisato quali possano essere): il potenziatore Kalydeco viene sperimentato in combinazione con un nuovo correttore chiamato VX-661, dal momento che sono inclusi soggetti che hanno come seconda mutazione F508del (è il trial NCT02392234, riportato sempre nel sito Clinicaltrials.gov). In sostanza in questo trial viene saggiato sia l’effetto del nuovo correttore su F508del, sia l’effetto di Kalydeco sulla mutazione con funzione residua.

Nuovi potenziatori, possibilmente più efficaci di Kalydeco, si stanno intensamente cercando e al recente Congresso Nordamericano di Orlando ne è stata data notizia. Ma non sono state date novità riguardo a Kalydeco nei confronti delle mutazioni con funzione residua. Vogliamo comunque citare che in sede di Congresso la necessità di dare risposta terapeutica alle mutazioni individuali o comunque meno frequenti di altre era ben presente: il messaggio lanciato nella sessione introduttiva era “Trovare una cura per tutti: nessuno va lasciato indietro” (2).

1) Guigui S, Wang J, Cohen R. “The use of ivacaftor in CFTR mutations resulting in residual functioning protein”. Respir Med Case Rep. 2016 Oct 18;19:193-195.
2) 2016 Plenary Session I – Thursday, October 27, 2016 “A Cure for All: Leaving No One Behind”. 30th North American Cystic Fibrosis Conference, Orlando, Florida.

G. Borgo


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