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17 Ottobre 2022

A proposito del genotipo G85E/A613T

Autore: Stefania
Argomenti: Mutazioni CFTR
Domanda

Il mio bambino quando è nato è risultato negativo allo screening ma ora che ha 1 anno in ospedale gli hanno diagnosticato la fibrosi cistica. Ha fatto le analisi e hanno identificato nella sequenza analizzata del gene CFTR la presenza, in condizione di eterozigosi, delle varianti patogenetiche p.Gly85Glu (G85E) e p.Ala613Thr (A613T). Il bambino non ha mai avuto problemi e vorrei sapere di più su questa mutazione.

Risposta

La mutazione indicata con la sigla A613T oppure p.Ala613Thr sembra essere abbastanza rara: il database cftr2.org (qui) ne riporta a oggi solo 6 casi. Sono soggetti di cui non è indicata la mutazione che accompagna A613T, informazione che sarebbe importante per capire di più il suo specifico ruolo nel determinare i sintomi della malattia. Sono adolescenti (età media 15 anni) e, tranne un caso, fino a questa età hanno sufficienza pancreatica per cui non richiedono enzimi digestivi. Però presentano un livello di cloro nel test del sudore mediamente elevato (93 mEq/L), elemento indicativo di mutazioni che producono una proteina CFTR poco funzionante. Non ci sono dati riguardo alla situazione polmonare. Del resto il numero dei soggetti è troppo piccolo per trarre valutazioni cliniche generali su A613T; segnaliamo questo database come fonte informativa perché viene periodicamente aggiornata e in futuro potrebbe riportare altri dettagli.
Esiste un altro database autorevole (questo) che riporta come A613T sia stata identificata per la prima volta nel 1996 da ricercatori dell’Università di Berna in un soggetto svizzero con FC. Anche qui mancano informazioni cliniche.
Scorrendo la letteratura scientifica abbiamo trovato che un paio d’anni dopo altri ricercatori fornirono conoscenze sugli aspetti molecolari di A613T (qui l’articolo scientifico). A613T si colloca in una regione importante della proteina CFTR, chiamata dominio regolatore, e porta probabilmente a un difetto di maturazione di CFTR, per cui alla membrana della cellula arriva solo una modesta quantità di proteina in grado di funzionare.

L’insieme di queste informazioni, anche se molto povere, non sembra suggerire una particolare benignità clinica di A613T, perciò si potrebbe ipotizzare che nel favorevole andamento clinico del bambino possa influire almeno in parte l’altra mutazione, la G85E. Questa infatti ha la particolarità di accompagnarsi talvolta a sufficienza pancreatica. Abbiamo descritto le caratteristiche di G85E in una precedente risposta (questa), mentre sulla possibilità di trattamento farmacologico di G85E è utile leggere quanto scritto molto recentemente sul nostro sito (qui).

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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