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20 Gennaio 2010

Allicina: empirismo e ricerca clinica

Autore: Giovanni
Domanda

Attraverso il Forum FC apprendo che il prof. Mastella ritiene che la causa scatenante delle patologie respiratorie sia da attribuirsi ai virus che non vengono debellati dagli antibiotici. Le terapie antibiotiche servono in questi casi a prevenire l’insorgere di batteri che sono, come sostiene il prof.Mastella, indotti dalla presenza di virus. Numerosi frequentatori del Forum, affetti da queste problematiche, testimoniano che l’uso dell’allicina dell’aglio ha consentito loro di alleviare le sofferenze. Poichè queste testimonianze si basano su empirici tentativi portati avanti da pazienti in assenza di ogni supporto scientifico, mi chiedo se il prof. Mastella, partendo da questi piccoli risultati, non possa ampliare la ricerca ad un campione di più ammalati utilizzando l’aglio naturale.

 

Risposta

Intanto, precisiamo meglio il ruolo delle infezioni respiratorie da virus (per intendersi, i raffreddori comuni, le influenze, le rinofaringiti, le faringotracheiti etc). Nella fibrosi cistica, alcune infezioni virali possono favorire il risveglio dell’attività di batteri patogeni che comunque sono presenti, più o meno quiescenti, nel tratto respiratorio. In tal senso possono aprire la strada sia alla prima infezione batterica, sia alle cosiddette esacerbazioni polmonari, cioè al manifestarsi di sintomi respiratori più accentuati, in chi ha una infezione polmonare cronica. Il meccanismo di questo non è chiaro ma è da attribuirsi probabilmente ad alcune lesioni della parete bronchiale operate dai virus, facilitanti l’attacco dei batteri o a qualche riduzione delle difese locali, sempre indotta dai virus.

Sull’aglio e sull’allicina, che sarebbe la sostanza estratta dall’aglio, cui sarebbe riconosciuta qualche azione terapeutica, abbiamo già scritto su questo sito. Suggeriamo di leggere in “Domande e Risposte” del 24.04.09 Allicina (un composto dell’aglio) e Pseudomonas aeruginosa e del 05.01.10 Aglio (allicina), raffreddore comune e fibrosi cistica; e in “Progressi di Ricerca” del 18.09.06 Aglio e Pseudomonas aeruginosa.

Sui benefici dell’assunzione empirica dell’aglio è difficile fare molte considerazioni: qualsiasi intervento di presunto significato terapeutico è difficile da valutare se non con uno studio rigorosamente controllato.

Circa l’incoraggiamento ad una ricerca sull’aglio, bisogna dire che al momento abbiamo ancora poche e convincenti ricerche sul possibile effetto antibatterico e antinfiammatorio di allicina, anche se vi sono parecchi studi di laboratorio puro. Vi è un unico studio, metodologicamente corretto, sull’impiego di allicina sull’uomo per la prevenzione del raffreddore comune (vedere la risposta del 05.01.10), che è una infezione banale da virus. Lo studio è stato fatto però su soggetti sani: la fibrosi cistica è tutta un’altra cosa e bisogna fare i conti con la complessità della malattia polmonare. Oltretutto non sempre siamo in grado di riconoscere se una esacerbazione sia stata favorita da una infezione virale o da altro. Non è detto che non si apra qualche prospettiva più convincente in futuro anche su questa sostanza, ma al momento le priorità sono altre. Inoltre va ricordato che quando si vuole studiare un farmaco in vivo bisogna ricorrere alla sostanza pura , con dose ben definita: nel caso dell’aglio sarebbe difficile usare il bulbo tale e quale, in cui l’allicina può essere presente in misura variabile e non controllata.

 

G.M.


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