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29 Agosto 2009

Ancora su rischi e comportamenti per l’influenza suina H1N1

Autore: Gianfranco
Domanda

Quali rischi ci sono e quali precauzioni deve adottare un malato di F.C. in caso di influenza suina proveniente dagli USA? – Grazie per la risposta

Risposta

Consigliamo di leggere su questo argomento dell’influenza suina la esauriente risposta alle domande del 04.08.09 “Influenza suina da virus A-H1N1

Riportiamo da quella risposta i comportamenti suggeriti per il malato FC, che non sono diversi da quelli raccomandati per la popolazione generale: “Non ci sono modalità di comportamento diverse da quelle che dovrebbero essere comunemente attuate. Cioè, evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa; lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti; evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca; coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura. Per i viaggiatori affetti da malattie croniche, come la FC, l’OMS suggerisce prudenza sconsigliando i viaggi. E’ invece d’obbligo la vaccinazione, quando sarà disponibile, come indicato dalle Linee Guida del Ministero e delle Regioni, essendo le persone con FC appartenenti alle categorie a rischio indicate dal Ministero (probabilmente utile, ma non indispensabile, anche nei familiari dei malati). Si consiglia, nell’attesa del nuovo vaccino, di vaccinarsi comunque contro la classica influenza stagionale anche se non è noto se ci possa essere una protezione crociata. Nei casi sospetti di influenza H1N1 la terapia con antivirali è d’obbligo. Va comunque detto che, allo stato attuale delle conoscenze, non vi è ragione di pensare che l’influenza suina possa essere più dannosa della comune influenza stagionale per le persone con fibrosi cistica”.

Certamente, al momento negli USA sembra che l’infezione da virus A-H1N1 sia più diffusa che altrove. Chi proviene da quell’area peraltro seguirà gli stessi comportamenti indicati sopra e, nel caso avesse contratto l’infezione, anche se malato FC, non dovrebbe temere conseguenze peggiori di quelle conseguenti alle comuni forme influenzali.

G.M.


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