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2 Ottobre 2010

Anticorpi contro mediatori dell’infiammazione

Autore: Sofia
Domanda

Sono mai stati utilizzati degli anticorpi per terapia nei pazienti? Intendo anticorpi contro IL2, IL4 o IL6, perchè leggevo che potrebbero essere coinvolti nel danneggiare il polmone. Grazie.

Risposta

La domanda non è chiara. Tuttavia essa sollecita a prendere in considerazione l’impiego terapeutico di anticorpi. Precisiamo innanzitutto che gli anticorpi sono speciali proteine (immunoglobuline) che vengono normalmente prodotte dalle cellule immunitarie, di cui l’organismo è dotato, per difendersi contro altre proteine che l’organismo riconosce come estranee e che potrebbero danneggiarlo e che tende così a neutralizzare. Basti pensare a tutti gli anticorpi prodotti contro sostanze liberate da batteri e altri agenti infettanti o addirittura contro i batteri stessi. Questi anticorpi si possono anche produrre per scopo diagnostico o terapeutico, immunizzando animali (cioè stimolandoli a produrre anticorpi ) con le sostanze (iniettate nell’animale) contro cui si vogliono avere anticorpi utilizzabili in laboratorio, per l’identificazione di sostanze, cellule e batteri, o nell’uomo, per curare malattie. Negli ultimi 10 anni si è sviluppata una tecnica sofisticata per produrre anticorpi molto puri e molto specifici, i cosiddetti “anticorpi monoclonali” (i prodotti di questo tipo sono riconoscibili nella terminologia per il suffisso “mab”). Questi anticorpi hanno avuto sinora il massimo sviluppo per scopi di ricerca: permettono di riconoscere la sostanza a cui si legano (ad esempio, la proteina CFTR è identificabile nelle cellule attraverso anticorpi monoclonali). A scopo terapeutico si possono produrre anche anticorpi mirati a contrastare o neutralizzare proteine prodotte da cellule del nostro organismo. E’ il caso di anticorpi monoclonali studiati ed anche impiegati nel trattamento di alcune forme di cancro: lo scopo è quello di fare eliminare le cellule cancerogene colpendo con questi anticorpi bersagli specifici e vitali nella superficie di tali cellule. E’ anche il caso di anticorpi mirati a neutralizzare o a contrastare la produzione di sostanze attive nell’infiammazione, prodotte dalle cellule immunitarie (linfociti), le cosiddette “linfochine”, tra cui una serie di “interleuchine”, che sono contraddistinte da sigle, come quelle indicate nella domanda (IL2 , IL4, IL6) e molte altre. Queste sostanze sono responsabili dei processi infiammatori o di difesa. Si sa però che un eccesso di infiammazione (dimostrabile dagli elevati livelli di alcune di queste sostanze nel siero o nelle secrezioni) può essere dannoso per l’organismo: è il caso della fibrosi cistica, in cui l’eccesso di infiammazione cronica polmonare è causa di danneggiamento progressivo dei polmoni. Da qui la ricerca di modalità per ridurre l’infiammazione o per contenerne gli effetti. Particolari anticorpi monoclonali sono stati impiegati nella malattia di Crohn, nell’artrite reumatoide e in qualche altra malattia infiammatoria. Anticorpi monoclonali anti -IL2 (basiliximab, daclizumab)sono stati impiegati per contrastare il rigetto nel trapianto polmonare e ridurre la necessità di terapie immunosoppressive, anche in qualche paziente fibrocistico. Ma siamo comunque ancora a livello sperimentale e non ci risulta che esistano tentativi terapeutici per interferite con anticorpi monoclonali anti-interleuchine nella malattia polmonare in fibrosi cistica

G.M.


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