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11 Maggio 2010

I farmaci attivi sul difetto di base più efficaci quanto meno danneggiati gli organi già interessati dal difetto non corretto

Autore: Anna Maria
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Buongiorno, ho letto su questo sito in “progressi di ricerca” delle informazioni incoraggianti circa la sperimentazione di questi due farmaci molto promettenti (VX-770 e VX-809)….ma mi pongo una domanda: si dice nel link che il Vertex VX-809 riuscirebbe a migliorare la concentrazione salina nel sudore e che se usato insieme al VX-770 potrebbe migliorare ulteriormente……Quindi, da quanto affermato, se non ho capito male il problema, si migliora ma non si risolve? Ossia, se ho una mutazione deltaF508 omozigote, cioè di classe 2, è sbagliato pensare che potrebbe, con l’assunzione dei farmaci Vertex, diventare equiparabile invece ad una mutazione di classe 3, ossia lieve? E quindi, è sbagliato pensare che una volta assunti i farmaci Vertex non mi potrò comunque liberare di tutte le terapie che quotidianamente faccio? Ditemi se mi sbaglio.

Risposta

Intanto alcune precisazioni sul contenuto della domanda a proposito di mutazioni di classe II, come la DF508, che potrebbe “diventare equiparabile ad una mutazione di classe III, ossia lieve”. Il difetto fondamentale delle mutazioni di classe II (la più comune è appunto la DF508) è quello che la proteina CFTR da esse prodotta non riesce a maturare completamente e quindi a migrare alla membrana apicale della cellula, sua sede di azione. La DF508 può essere aiutata a maturare e a migrare con vari mezzi, tra cui con l’intervento del farmaco VX-809. Una volta raggiunta la sua sede di azione (la membrana apicale), questa proteina CFTR giustamente può assumere le caratteristiche di quelle che dipendono da mutazioni di classe III, ma non per questo è comunque da considerarsi “lieve”. Le mutazioni di classe III infatti sono considerate non di tipo “lieve”, perché comunque fanno produrre una proteina che funziona molto male per il trasporto di cloro. Qui si inserisce l’intervento dei due farmaci citati nella domanda: il VX-809 aiuta la proteina CFTR, dipendente da mutazione DF508, a maturare e raggiungere la membrana apicale (farmaco “correttore”); il VX-770 agisce sulla proteina che ha già raggiunto la sua sede di azione aiutandola a funzionare al meglio nel trasporto di cloro ed in altre funzioni (farmaco “potenziatore”). Da ciò la prospettiva di combinare i due farmaci in un’azione integrata e sinergica (vedere anche domanda del 08.06.09:VX-809 e VX-770: possibile combinazione di un farmaco “correttore” con un farmaco “potenziatore” di CFTR difettosa).

Circa la possibilità che questi farmaci consentano di abolire “tutte le terapie che quotidianamente faccio”, crediamo ci si debba ragionevolmente aspettare che i farmaci che intervengono sul difetto di base abbiano una chance tanto più forte di curare la malattia quanto più precocemente essi intervengono. Per intenderci, essi possono correggere il difetto molecolare che sta sotto ma non possono modificare sostanzialmente le alterazioni degli organi già danneggiati dal difetto non corretto. Ad esempio, in assenza o quasi di danni polmonari importanti, questi farmaci potrebbero prevenire, anche completamente, lo sviluppo della tipica malattia polmonare FC; se vi sono invece già danni polmonari importanti (bronchiettasie, fibrosi, etc), ci si aspetterebbe che questi farmaci possano impedire l’ulteriore evolversi della malattia polmonare o migliorarne il decorso ma improbabilmente possono abolire la malattia: le cellule riparative polmonari che verranno generate anche in caso di danno broncopolmonare già presente saranno infatti cellule prive o quasi del difetto di fondo. Altro esempio: se non si è ancora sviluppata una completa insufficienza pancreatica, questi farmaci potrebbero arrestare lo sviluppo di una completa distruzione del pancreas; ma se il pancreas ha già raggiunto una fase avanzata di fibrosi, con completa scomparsa di acini secernenti enzimi, improbabilmente i nuovi farmaci potrebbero restituire una funzione pancreatica normale o quasi: potrebbero semmai favorire una normale o quasi secrezione di bicarbonato (secreto dai dotti pancreatici, che sopravvivono in gran parte al processo degenerativo del pancreas) e quindi aiutare l’azione degli enzimi pancreatici che assumiamo con terapia sostitutiva.

G.M.


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