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2 Dicembre 2019

Le Infezioni respiratorie ricorrenti sono molto comuni nel bambino piccolo e talora fanno sospettare alle mamme impropriamente la fibrosi cistica

Autore: Lucia
Domanda

Salve, sono la mamma di Annalisa una bimba di 10 mesi. A un mese e mezzo la mia bimba ha avuto una lieve bronchiolite virale dove non c’era la presenza di tosse. Ha fatto cura con broncovaleas e pian piano, nonostante avesse sempre il naso congestionato, ai primi di giugno la bimba ha iniziato a stare bene e così tutta l’estate. Ai primi di settembre improvvisamente le viene il raffreddore ma senza febbre e questa volta con tosse e muco. Aveva anche broncospasmi e l’abbiamo curata con broncovaleas e poi clenil. La situazione sembrava migliorare ma la mia bimba ad oggi ha sempre naso congestionato e tosse di notte con qualche colpetto la mattina e ogni tanto sporadicamente il giorno. Abbiamo fatto visita dall’otorino ma non ha rilevato nulla tranne catarro nell’orecchio di sx ma torneremo nuovamente dalla pneumologa. La mia preoccupazione è tanta, poichè dopo 2 mesi di aerosol non siamo riusciti a risolvere. Premetto che la bimba mangia dorme è attiva e pesa kg 10,5. Ultimamente è un po’ stitica. Può esserci una correlazione con la fibrosi cistica?

Risposta

Si tratta di una bimba di 10 mesi che cresce molto bene, ha buon appetito e riposa regolarmente, senza presentare alcun risentimento dello stato generale. Questi dati escludono una malattia importante. La sintomatologia descritta con tutta probabilità lascia intendere una condizione molto comune nei bambini piccoli, detta delle “infezioni respiratorie ricorrenti”. Un tempo si parlava anche di “bambini catarrali”. È una condizione destinata a risolversi nel tempo mano a mano che si completano le difese immunitarie del soggetto. Il broncospasmo, accennato nella domanda, potrebbe lasciare aperta anche l’ipotesi di una componente allergica, molto comune anche questa. Pensare alla fibrosi cistica con questi dati ci sembrerebbe al momento non del tutto appropriato e comunque il dubbio andrebbe discusso e chiarito con il pediatra che ha in cura la bimba.

Andrebbe anche ricordato che in quasi tutte le regioni italiane (escluse Sardegna e Friuli Venezia Giulia) tutti i neonati vengono sottoposti al 3° giorno di vita ad un test di screening della fibrosi cistica. In caso di positività del test i genitori vengono convocati con il bambino per approfondimenti diagnostici, prima di formulare una eventuale diagnosi. Se i genitori non ricevono alcuna comunicazione significa che quel test era risultato negativo.

G. M.


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