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15 Ottobre 2009

Miele di Manuka

Autore: Alessia
Domanda

Ho letto recentemente che sono stati fatti degli studi scientifici sul miele di manuka (dalla Nuova Zelanda); sembra sia stato accertato che assumendolo sia possibile curare lo Stafilococco aureo. Vi risulta?

Risposta

Il miele di Manuka è un miele prodotto da api che vivono nella Nuova Zelanda e succhiano il nettare dei fiori dell’albero di Manuka (Leptosperium scoparium). Il miele in generale, fin dall’antichità, è sempre stato un prodotto naturale riguardato non solo per le sue proprietà alimentari ma anche per alcune proprietà medicinali. Il suo impiego (per via generale o locale) fa parte di quegli approcci terapeutici basati sulla tradizione e sulla fiducia popolare tramandata. Basti pensare anche oggi al diffuso impiego di alcune sue componenti o varianti (pappa reale, propoli). Tuttavia non si conoscono sufficienti basi scientifiche per avvalorarne un sicuro significato medico al di là di quello nutritivo.

Il miele di Manuka ha riscosso negli ultimi anni un discreto interesse da parte di certa letteratura scientifica, oltre che della pubblicistica commerciale, specie su internet: si conoscono una cinquantina di pubblicazioni scientifiche, di cui 21 uscite solo negli anni 2008-2009. Si tratta soprattutto di studi in vitro relativi alle proprietà antibatteriche del prodotto. Due recentissimi studi, uno portoghese (1) ed uno canadese (2) affrontano il primo la capacità battericida (capacità di uccidere i batteri) contro lo Stafilococco aureo e l’altro la capacità antibatterica sia contro Staphylococcus aureus (anche ceppi meticillino-resistenti) che contro Pseudomonas aeruginosa. In quest’ultimo l’azione antibatterica si esplicherebbe attraverso un meccanismo di inibizione del biofilm batterico. In effetti in vitro appare dimostrata in discreta misura tale proprietà. Il costituente dominante di queste proprietà antibatteriche sarebbe stato identificato nella sostanza chiamata “methylglyoxal” (3). Sul piano clinico non si conoscono studi controllati. Vengono riferite esperienze cliniche su trattamenti locali (ferite, infezioni fungine, ulcere cutanee, etc) ma nessuna esperienza per somministrazione generale. Il prodotto avrebbe anche proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

E’ difficile dire quanto questi studi, pur stimolanti, possano dare indicazioni attendibili per trattamenti antibatterici o per terapie affidabili. Non si può escludere che da questi non nasca qualche idea importante in tal senso: al momento questo miele di Manuka va forse lasciato al campo delle cure alternative e alla sana fiducia di chi le intende intraprendere.

1. Henriques AF, et al. The intracellular effect of manuka honey on Staphylococcus aureus. Eur J Clin Microbiol Infect Dis. 2009 Oct 8(Epub)

2. Alandejani T, et al. Effectiveness of honey on Staphylococcus aureus and Pseudomonas aeruginosa biofilm. Otolaryngol Head Neck Surg. 2009;141:114-8

3. Mavric E, et al. Identification and quantification of methylglyoxal as the dominant antibacterial constituent on Manuka (Leptosperium scoparium) honeys from New Zealand. Mol Nutr Food Res. 2008;52:483-9

G.M.


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