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30 Dicembre 2005

Modelli animali nella ricerca sulla fibrosi cistica

Autore: Sofia
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Sono una studentessa del liceo scientifico Primo Levi, scuola che come tante ha adottato l’iniziativa della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica e attraverso lotterie sta cercando di accumulare più denaro possibile per finanziare un progetto di ricerca.

Ma molti studenti come me, non accontentandosi dell’illusorietà del termine “ricerca” che troviamo scritto sui volantini, hanno voluto approfondire, trovando con doloroso rammarico che molti progetti usano modelli animali su cui sperimentare possibili cure.

Non volendo assolutamente che la nostra scuola si renda partecipe di una simile atrocità, voglio chiedervi se potete cortesemente elencare i progetti di ricerca che non fanno uso di vivisezione. Ringrazio tantissimo a nome di tutti. Cordiali saluti!!

Risposta

Intanto possiamo informarLa che 16 dei 17 progetti di ricerca selezionati e finanziati dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica nel 2005 non impiegano modelli animali. Veda l’elenco dei progetti su questo sito (Progetti da sostenere: Progetti 2005). Solo il progetto FFC#3/2005 si propone di usare modelli animali.

Poi La preghiamo di accettare alcune considerazioni relative alle Sue preoccupazioni, che peraltro comprendiamo e rispettiamo in pieno:

1. Senza ricorrere ad esperimenti su animali, che precedono in genere quelli sull’uomo (cui si arriva dopo aver valutato efficacia e sicurezza dei trattamenti in studio su animali), la medicina non avrebbe conosciuto i meccanismi di molte malattie e non avrebbe potuto sconfiggere gran parte delle malattie che facevano strage tra gli esseri umani. Noi siamo impegnati per sconfiggere una malattia, la fibrosi cistica, che ancora non perdona.

2. Non tutta la ricerca biomedica peraltro ha bisogno di utilizzare modelli animali e quando sia possibile non utilizzarli non si usano.

3. Molti studi sono compiuti preliminarmente su cellule coltivate in vitro, ma questi studi non sono sempre da soli esaustivi, servono solo per testare delle ipotesi, che vanno verificate con studi successivi, sempre più vicini all’uomo malato: singole cellule o linee cellulari in coltura rappresentano una condizione artificiale, che non sempre riproduce ciò che avviene in vivo, nei tessuti e negli organi nel loro complesso.

4. Non vengono accettate (e questo lo fa in particolare questa Fondazione) ricerche che utilizzano modelli animali se non viene assicurato, con dichiarazione impegnativa del Responsabile di progetto, il rispetto di norme rigorose (approvate internazionalmente) mirate soprattutto a proteggere gli animali dalla sofferenza. Ma sappiamo che oggi tutti i ricercatori sono molto attenti a queste regole: c’è una specie di codice etico sul quale ormai tutti i ricercatori si sentono fortemente impegnati. In particolare nessuno attua più la cosiddetta “vivisezione”, di cui si fa cenno nella domanda.

Con gli auguri più belli per un nuovo anno di speranza, che è anche la speranza dei molti malati di fibrosi cistica, di cui ci occupiamo.

Gianni Mastella - Direttore Scientifico Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica


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