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8 Marzo 2011

Ragionamenti sui farmaci potenziatori (VX-770) e correttori (VX-809) di CFTR mutata

Autore: Anna
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Buongiorno, ho letto dei risultati positivi del farmaco Vertex VX-770 ed ho letto dell’avvio della sperimentazione per gli omozigoti deltaf508 e dell’abbinamento dei due farmaci VX-770+VX-809. Vorrei capire, nel caso dovessero funzionare… (come mi auguro e auguro a tutti…), cosa c’è da aspettarsi. Essendo la mia bimba di 7 anni omozigote deltaf508 e non avendo allo stato attuale danno polmonare, potrebbe riuscire ad avere una vita normale e un’aspettativa di vita normale? Seconda domanda: che cosa hanno potuto osservare nello studio effettuato sul VX- 770 circa la presenza costante o meno dei batteri nei polmoni degli FC? Inoltre, che cosa si sa della tolleranza dei farmaci? La sommatoria dei due farmaci non potrebbe essere pericolosa per altri organi, come reni e fegato (a maggior ragione se a prenderli è un bambino) e se dovranno essere assunti “vita natural durante”? Grazie infinite per le vostre puntuali, competenti ed esaurienti risposte.

Risposta

Sono queste le domande che si fanno tutti e noi possiamo rispondere solo per quello che si sa dalle pubblicazioni dei risultati delle ricerche e un po’ con ragionamenti di buon senso.

Intanto per il farmaco VX-770 (potenziatore di CFTR difettosa), come abbiamo scritto più volte su questo sito, al momento conosciamo risultati molto interessanti ottenuti in pazienti FC con mutazione G551D. Vediamo se qualcosa si otterrà anche in pazienti con altre mutazioni. Lo studio negli omozigoti DF508, appena avviato, ci dirà se il farmaco è in grado di potenziare anche la proteina CFTR difettosa causa questa mutazione: in realtà questa proteina così mutata solo in piccolissima parte arriva matura alla membrana apicale delle cellule epiteliali, sua sede di azione. Per cui temiamo che il farmaco da solo possa ottenere solo parziali risultati curativi per questa mutazione. Appare invece più promettente l’impiego abbinato di un potenziatore (VX-770) e di un correttore (VX-809): è in programma uno studio clinico con questa combinazione. Circa la presenza di batteri nello studio già concluso con successo con VX-770 , ancora non sappiamo perché non è ancora uscita la pubblicazione in dettaglio: tuttavia sappiamo che nei pazienti trattati vi è stata meno incidenza di esacerbazioni ed è migliorata la FEV1, parametro che ha un certo legame anche con le infezioni broncopolmonari. Ci attendiamo peraltro che, recuperando funzionalità alla proteina CFTR, le secrezioni bronchiali siano più facilmente rimuovibili e pertanto si realizzino condizioni meno favorevoli all’impianto e alla colonizzazione di batteri patogeni. Questi farmaci, in base a studi preliminari di fase I e fase II, ma anche nel più importante recente studio di fase III, si sa che sono ben tollerati . La combinazione dei due farmaci non dovrebbe teoricamente comprometterne la tolleranza, ma questo si capirà meglio alla conclusione dello studio di combinazione.

Alla cruciale domanda se questi farmaci consentiranno una vita normale, crediamo si debba rispondere che si spera possa essere così, ma al momento non abbiamo ancora evidenze che il trattamento con questi farmaci assicuri una assoluta e persistente normalità del funzionamento di CFTR: se si dimostrasse con gli studi che seguiranno che essi sono in grado di prevenire gran parte delle complicanze respiratorie, allora sarà ragionevole pensare che anche la qualità complessiva di vita e la sua durata miglioreranno, particolarmente se si interverrà prima che i polmoni abbiano subito danni gravi. Circa la necessità di assumere questi farmaci, o altri che verranno (si spera anche migliori), per tutta la vita, pensiamo che sia proprio così: sono infatti farmaci il cui effetto su proteina CFTR si esaurisce nel tempo e presumibilmente occorrerà una terapia di mantenimento per mantenere l’efficienza degli organi interessati dalla malattia. Al momento peraltro sappiamo che il VX-770, nello studio di fase III, mantiene, almeno in parte, i buoni risultati ottenuti nelle 28 settimane che hanno fatto seguito alle 28 settimane di trattamento.

G.M.


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