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30 Marzo 2008

Significato degli enzimi pancreatici determinati su siero

Autore: Giovanni
Argomenti: Enzimi pancreatici
Domanda

Mio figlio di anni 20, affetto da FC, ha avuto i seguenti risultati da un esame di controllo del sangue: S-Alfa Amilasi 85 U. (valori normali 25-115); S-Alfa Amilasi isoenzima pancreatico 42 U (valori normali 8-53); S-Lipasi 330 U (valori normali114-286).

La lipasi con valori oltre la norma è sintomo di mal funzionamento del pancreas? Mio figlio non assume enzimi pancreatici perchè il suo pancreas è risultato essere sin dalla nascita ben funzionante.

Risposta

Il pancreas produce abitualmente numerosi enzimi, che servono alla digestione degli alimenti (tra essi: lipasi, per la digestione dei grassi, amilasi, per la digestione degli amidi, tripsina, chimotripsina ed elastasi, per la digestione delle proteine, e vari altri). Questi enzimi vengono liberati nel succo pancreatico, da cui defluiscono attraverso il dotto pancreatico nell’intestino. Una frazione minima di questi enzimi viene liberata direttamente nel sangue e può essere misurata a livello del siero. Quando si ha una condizione di infiammazione del pancreas (pancreatite) questi enzimi aumentano enormemente nel siero perché si ha una specie di rottura di barriera che lascia passare dal pancreas al sangue gli enzimi.

I neonati con fibrosi cistica hanno abitualmente una certa elevazione degli enzimi pancreatici nel siero, anche nei casi in cui il pancreas è già fortemente danneggiato, perché alla nascita residua sempre una certa quota di cellule pancreatiche ancora capaci di produrre enzimi: passano nel sangue perchè è aumentata la permeabilità del tessuto pancreatico e perché lo scorrimento nei canali pancreatici è in parte ostacolato dalla eccessiva densità del secreto. Su questo evento si basa il test di screening per il riconoscimento neonatale della malattia: il test della “tripsina immunoreattiva”. Dopo il periodo neonatale o dopo i primissimi mesi di vita si hanno comportamenti diversi nel caso dei malati in cui il pancreas perde completamente la sua struttura e la sua funzione, rispetto a quelli in cui il pancreas conserva totalmente o parzialmente la sua funzionalità. Nei primi si ha insufficienza pancreatica (l’85-90% dei casi FC), nei secondi si ha sufficienza pancreatica, come nel caso di questa domanda. In chi ha perso la funzione pancreatica gli enzimi nel siero tendono progressivamente e rapidamente ad azzerarsi, in chi conserva una qualche funzionalità pancreatica gli enzimi pancreatici nel siero sono normali o in varia misura elevati.

Un aumento dei livelli enzimatici nel siero molto elevato (si misura di solito l’amilasi pancreatica, ma talora anche la lipasi e la tripsina o l’elastasi) può indicare una condizione di infiammazione, una pancreatite appunto (possibile solo nei soggetti FC che hanno un pancreas funzionante). Questa condizione può essere del tutto silente e innocente (nella maggior parte dei casi) o dare le manifestazioni classiche della pancreatite (in un numero limitato di casi), soprattutto dolori addominali alti, nausea e vomito, che richiedono tempestivi provvedimenti. I valori di enzimi indicati nella domanda sono da considerarsi normali o appena sopra ai livelli normali di riferimento (lipasi), quindi compatibili con una condizione di quiete pancreatica in un malato FC.

Per concludere, la determinazione degli enzimi pancreatici nel siero può servire sia per valutare se vi è ancora funzione pancreatica attiva sia, nel caso dei soggetti con pancreas funzionante, se vi sia uno stato di infiammazione pancreatica.

G.M.


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