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15 Novembre 2005

Una mutazione che non è mutazione: I148T

Autore: chiara grottoli
Argomenti: Polimorfismi
Domanda

E’ stata diagnosticata a mio marito e a mia figlia la presenza di mutazione I148T, in condizione di eterozigosi. Mi piacerebbe sapere qualcosa di questa mutazione: se appartiene ad un particolare gruppo etnico e se può venire o meno associata a qualche forma di fibrosi cistica quando presente in condizione di omozigosi.

Risposta

Questa domanda ci riporta al discorso molto complicato delle varianti del DNA e della loro interpretazione: si può vedere su quest’argomento anche le risposte in data 8/11/2005 “Minimizzare il rischio FC in una futura gravidanza” e “Varianti innocue del gene CFTR”.

I148T è stata dapprima classificata come mutazione, ma successivamente si è scoperto che gli effetti e/o le manifestazioni di malattia che comporta sono molto variabili, perciò oggi prevale l’orientamento a classificarla come una variante o polimorfismo “innocente”, che diventa patogeno solo in presenza, all’interno dello stesso gene e sullo stesso cromosoma (condizione definita dai genetisti con il termine “in cis”), di un altro polimorfismo conosciuto con la sigla 3199del6.

Perciò quando l’indagine genetica rivela la presenza di I148T nel genotipo di un soggetto, bisogna approfondire l’analisi con la ricerca di 3199del6 (1).

Solo se accompagnata dal polimorfismo 3199del6, I148 T si comporta come una mutazione classica, quindi implicata nel rischio di produrre una malattia FC classica (naturalmente se accompagnata da un’altra mutazione CFTR “classica” ereditata dall’altro genitore sull’altro cromosoma).

Se un genitore trasmette al figlio la I148T da sola e l’altro genitore una mutazione CFTR “classica”, in base ai dati finora raccolti dovrebbe essere semplicemente un portatore della mutazione CFTR classica, senza sintomi, quindi portatore sano. Se ciascuno dei genitori trasmette la I148T da sola (e il soggetto presenta quindi una condizione di omozigosi per I148T) è altamente improbabile che questa “somma” di due I148T determini effetti patologici.

Quindi non dovrebbe esservi rischio d’alcun tipo di fibrosi cistica, dal momento che, come detto sopra, a determinare la capacità patogena di I148T è la sua associazione con 3199del6 sullo stesso cromosoma e il fatto di ereditare questa associazione da un genitore e una mutazione CFTR classica dall’altro.

Sottolineiamo comunque che questo campo di conoscenze è in rapida evoluzione e quindi informazioni più certe si potranno avere mano a mano che si raccolgono dati ed esperienze.

1) Langfelder-Schwind E et a.l “Cystic fibrosis prenatal screening in genetic counseling practice: Recommendations of the National Society of the Genetic Counsellors”

Journal of Genetic Counseling 2005; 14:1-15

Dr Graziella Borgo


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