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3 Ottobre 2005

Una tosse protratta oltre un mese in un lattante può far sospettare fibrosi cistica?

Autore: daniela
Argomenti: Diagnosi FC, Sintomi
Domanda

Ho una bimba di tre mesi che ha tosse pertussoide da un mese. Cresce bene, pesa 6 Kg, sembra che non siano interessati i bronchi, se la bacio la pelle non è salata, ho messo le feci nell’acqua e non vi è olio che galleggia. Si può pensare a fibrosi cistica? Voi che pensate?

Risposta

Sono molto appropriate le osservazioni che vengono riferite in questa domanda. Ben lontani dal sovrapporci al medico che si prende cura della bimba, possiamo tuttavia fare delle considerazioni di ordine generale.

Quando un lattante presenta una tosse protratta per più di tre settimane, specialmente se con carattere stizzoso e pertussoide, merita in genere richiedere un test del sudore. E’ noto che nella fibrosi cistica il sudore contiene più sale che di norma e questo rende il test del sudore la prova più sensibile per diagnosticare od escludere la fibrosi cistica. Con rare eccezioni, se il test del sudore è francamente negativo si può ragionevolmente escludere la fibrosi cistica.

L’olio nelle feci, di cui fa cenno la domanda, è espressione in genere di insufficienza pancreatica, ma va ricordato che una certa percentuale di soggetti con fibrosi cistica non ha insufficienza pancreatica e quindi non ha le feci unte e presenta, almeno nelle prime fasi della vita e se si alimenta a sufficienza, una crescita normale.

Precisato questo, bisogna anche dire che la tosse persistente può essere un evento dovuto ad altre cause, spesso anche più banali della fibrosi cistica, ed essa va indagata su un ampio fronte di possibilità. Vi sono ad esempio infezioni virali delle vie respitorie, alte e basse, che possono mantenere a lungo irritato l’albero respiratorio, e vi possono essere tossi protratte irritative imparentate con l’asma, e così via. Far chiarezza è il compito del medico curante, che conosce bene il lattante e che ha i mezzi e le conoscenze per dare tranquillità ai genitori.

G. M.


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