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25 Luglio 2010

Il 50% di CFTR funzionante nei portatori sani e il problema dell’infertilità maschile correlata a difetto di CFTR

Autore: Silvia
Domanda

Recentemente ho letto su un forum FC che il portatore sano di fibrosi cistica “sta bene pur avendo solo il 50% di proteina CFTR funzionante”. Ho letto anche che alcune persone attribuiscono la loro sterilità al fatto di essere portatori sani FC. Questo contrasta con quello che ho sempre saputo, cioè che noi portatori sani siamo asintomatici, non perchè ci basta quel 50% di CFTR funzionante, ma perchè abbiamo il 100% di funzionalità CFTR e che il gene modificato che trasmettiamo è ininfluente per quel che riguarda la nostra salute. Potete per favore chiarirmi questo argomento? Grazie.

 

Risposta

È vero: il portatore sano di una mutazione del gene CFTR produce il 50% di proteina CFTR funzionante. Infatti, nella coppia di cromosomi n. 7 uno di questi porta il gene mutato e quindi non fa produrre proteina CFTR normale, mentre l’altro porta il gene normale, che fa produrre quindi il 50% di CFTR funzionante.

Questo 50% è più che sufficiente a ottenere una normale funzione di trasporto del cloro e quindi a impedire qualsiasi manifestazione della malattia fibrosi cistica. Questo dimezzamento della quantità complessiva di proteina CFTR funzionante non costituisce quindi per il portatore sano alcun problema di salute. Per produrre malattia deve esserci una carenza molto più intensa di CFTR funzionante.

È altrettanto vero che vi sono forme di infertilità maschile legate a mutazioni del gene CFTR: si tratta di una infertilità da mancanza congenita dei dotti deferenti, che comporta assenza di spermatozoi nello sperma (azoospermia ostruttiva). Nella sua manifestazione isolata questa anomalia è considerata una forma minima o atipica di fibrosi cistica (o malattia correlata a CFTR). Nella maggior parte di questi casi, a una analisi genetica di primo livello si riscontra una sola mutazione CFTR. Questo non significa che quel soggetto sia un portatore sano FC: infatti, se si approfondisce l’analisi genetica con esami di 2° e 3° livello, si ritrova quasi sempre un’altra mutazione (o un particolare polimorfismo del gene) sul secondo cromosoma della coppia n.7. Questa seconda mutazione è in genere di quelle rare e lievi, cioè di quelle che compromettono solo parzialmente la produzione di CFTR funzionante, ma la compromettono quel tanto che basta, assieme alla prima mutazione, per dare questo segno isolato di malattia (quindi complessivamente una quantità di CFTR molto al disotto del 50% dei veri portatori sani), peraltro compatibile con un buono stato di salute complessivo. In alcuni casi non si trova una seconda mutazione CFTR ed è possibile che in questi vi sia qualche altro fattore genico, indipendente da CFTR e per ora impossibile da indentificare, che collabora con l’unica mutazione CFTR nel determinare l’anomalia. Si vedano su questa questione, tra le altre, le risposte alle domande del 21.05.08 (Infertilità da assenza congenita dei dotti deferenti: malato o portatore di FC?) e del 11.01.09 (Atresia dei dotti deferenti e diagnosi di fibrosi cistica).

G. M.


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