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8 Luglio 2015

Orkambi (Lumacaftor + Ivacaftor) per pazienti FC omozigoti DF508: approvazione da parte di FDA americana

Autore: Alessia e Giampietro
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Prima domanda

Buongiorno, sul sito della Cistic Fibrosis Foundation ho letto questa notizia interessante: Today is a great day for the CF community. The FDA has approved the lumacaftor/ivacaftor combination drug Orkambi for people with cystic fibrosis ages 12 and older who have two copies of the most common mutation, F508del. Suppongo che gli studi clinici abbiano avuto dei buoni risultati per i pazienti omozigoti per F508del. Come funziona questo farmaco? Secondo voi che tempi ci saranno per averlo a disposizone anche in Italia?

Alessia

Seconda domanda

Salve. La FDA ha appena approvato l’Ivacaftor e il Lumacaftor per pazienti FC con genotipo DF508-DF508. Qual è ora la tempistica e quali le modalità di approvazione in Europa e in Italia? Sono previste altre fasi di sperimentazione? Ringrazio per la cortesia.

Cordiali saluti, Giampietro

 

Risposta

La FDA (Amministrazione statunitense per gli alimenti e i farmaci) ha effettivamente approvato il 2 luglio scorso l’uso della combinazione di Lumacaftor (un correttore della proteina CFTR-DF508, che le consente di maturare e raggiungere la membrana cellulare) con Ivacaftor (potenziatore della stessa proteina una volta raggiunta la sede di azione), per i malati FC omozigoti per la mutazione DF508 (doppia copia) di età eguale o superiore a 12 anni.

I risultati di due studi clinici di fase 3 (1) avevano dimostrato che qualcosa di positivo in media succede in questi malati trattati con la combinazione chiamata Orkambi. Su questo sito i risultati preliminari comunicati dalla ditta Vertex sono stati commentati nella recensione È clinicamente efficace la combinazione di Lumacaftor e Ivacaftor negli omozigoti DF508? Primi risultati di due studi clinici di fase 3. I dati della pubblicazione recentemente uscita non si discostano molto da quelli.

Molto in sintesi, in confronto con il placebo (preparato farmacologicamente non attivo, somministrato a una parte dei soggetti in studio), la combinazione aveva ottenuto nel giro di 24 settimane un incremento medio del valore assoluto di FEV1 (il marcatore primario di efficacia clinica) del 3,3%; una riduzione significativa delle esacerbazioni polmonari (una media di 1,14 esacerbazioni per paziente nei soggetti in placebo e una media di 0,8 nei trattati con Orkambi); un lieve miglioramento dello stato nutrizionale. Da segnalare tuttavia che, mentre circa il 40% dei malati trattati con la combinazione otteneva un incremento del FEV1 di almeno il 5%, lo stesso incremento si era ottenuto anche nel 22% dei malati che avevano ricevuto solo placebo; un incremento di almeno il 10% si era ottenuto nel 24-27% dei trattati con Orkambi in confronto del 13 % con placebo. Questi risultati ci erano sembrati un po’ modesti per concludere che Orkambi potesse rappresentare la soluzione a lungo termine per i malati FC omozigoti DF508. Soprattutto, si poneva il problema se Orkambi potesse essere una scelta valida per tutti i malati FC con questo genotipo e quali potrebbero essere eventualmente i criteri per prevedere a priori o precocemente quali soggetti potrebbero sicuramente avvantaggiarsene. Tenendo conto anche che non conosciamo ancora quali effetti collaterali indesiderati la combinazione farmaceutica potrebbe avere nel lungo termine. Del resto alcune controindicazioni già sono segnalate. Rimane poi il problema del costo (300 mila dollari per paziente per anno) che rischia di limitare non poco l’accesso al farmaco. Sono queste le ragioni per cui la ricerca sta premendo per ottenere farmaci correttori e potenziatori di CFTR-DF508 più potenti e forse più mirati al difetto che si vuole correggere. Su questo sito si potranno trovare altre informazioni sul problema: suggeriamo di cercare con il motore di ricerca, usando la parola chiave “Lumacaftort + Ivacaftor”.

Circa l’iter per l’approvazione in Europa e in Italia, sappiamo che Orkambi è stato sottoposto per l’approvazione all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e che questa si pronuncerà probabilmente entro la fine dell’anno in corso. Nel caso di approvazione da parte dell’EMA, toccherà all’Agenzia Italiana per i Farmaci (AIFA) prendere una decisione in merito, tenendo conto che tale agenzia dovrà fare i conti con il bilancio del Servizio Sanitario Nazionale per l’erogazione della combinazione a carico dello Stato.

 

1. Wainwright CE, Elborn JS, Ramsey BW, et al. Lumacaftor-Ivacaftor in patients with cystic fibrosis homozygous for Phe508del CFTR. N Engl J Med. May 17,2015. DOI:1056/NEJMoa1409547

G. M.


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