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10 Aprile 2014

A che punto la terapia genica della fibrosi cistica? E che si sa della mutazione 2183AA>G?

Autore: Luisa
Domanda

Vorrei sapere se si conoscono i risultati della terapia genica portata avanti nel Regno Unito e ad oggi sulla mutazione 2183AA>G. Che studi ci sono dal momento che non vengono mai citati?

 

Risposta

Dopo la scoperta del gene CFTR nel 1989 notevoli speranze furono riposte nella terapia genica della fibrosi cistica. I successi furono notevoli negli studi in vitro su cellule FC, ma il trasferimento di una copia di gene normale si rivelò molto più difficile in vivo. La ricerca in questo campo è molto sostenuta da un gruppo di ricercatori inglesi che ha costituito il “Gene Therapy Consortium”. Poiché una delle difficoltà principali della terapia genica (1,2) è trovare il modo più adatto per trasportare il gene normale, si stanno studiando sia vettori costituiti da particelle lipidiche sia da virus privi di effetti patogeni, in particolare sembrano efficaci i virus appartenenti al gruppo dei Lentivirus (3). Sono stati realizzati anche studi tossicologici in modelli animali (topi) nei quali è stata misurata la risposta alla terapia genica, realizzata attraverso particelle lipidiche (liposomi), dosando l’ RNA messaggero del gene CFTR. Si è così visto che la risposta è uniforme e cumulativa (aumenta con l’aumentare delle somministrazioni di gene normale) e arriva a far produrre al topo privo di gene CFTR un livello di RNA messaggero di CFTR normale intorno circa al 100%.

L’avanzamento delle ricerche ha permesso l’avvio di uno studio clinico di fase II di terapia genica FC nel Regno Unito. Più precisamente si tratta di uno studio clinico di fase IIB, vale a dire finalizzato a identificare, oltre che la quantità di farmaco necessaria e non tossica (fase IIA, già condotta dallo stesso gruppo), l’efficacia della stessa attraverso marcatori clinici. Lo studio di fase IIB è descritto nei dettagli in ClinicalTrials.gov (NCT0162186722). E’ partito nel maggio 2012, prevede l’inclusione di 130 pazienti FC che saranno trattati una volta al mese per un anno con un’inalazione (5ml) di particelle lipidiche contenenti una copia del gene CFTR normale. I pazienti devono avere più di 12 anni, una FEV1 fra il 50 e il 90% del valore predetto, essere stabili clinicamente, ricorrere a misure contraccettive se sessualmente attivi. In un sottogruppo di pazienti sarà sperimentata anche l’instillazione nasale (2 ml) del gene. Sarà misurata la funzionalità polmonare (FEV1 % del predetto) all’inizio e alla fine dello studio, il livello di RNA messaggero a livello nasale e test dei potenziali nasali nel sottogruppo con instillazione endonasale. Inoltre, TAC polmonare, variazioni di sintomi, marcatori ematici d’infiammazione/infezione. Si prevede la fine dello studio intorno a giugno 2014. Al Congresso FC Nord Americano 2013 (Salt Lake City, ottobre 2013) è stato comunicato che erano stati inclusi 118 pazienti, che 93 di questi avevano ricevuto almeno una dose di terapia genica, 51 invece 6 dosi e 15 avevano completato lo studio.

Non siamo in grado di dire se nel prossimo Congresso Europeo FC (Goteborg, giugno 2014) verrà presentato qualche risultato preliminare, nel qual caso ne daremo certamente notizia.

Per quanto riguarda la mutazione 2183AA->G non siamo a conoscenza di studi che la prendano direttamente in esame. E’ mutazione che agisce con meccanismo “frame-shift” (scorrimento della cornice di lettura del messaggio genetico) e determina un arresto precoce nella sintesi della proteina (classe I). Altre mutazioni inserite nella classe I, perché determinano anch’esse un arresto precoce nella sintesi della proteina sono le mutazioni cosiddette stop, per le quali sono in studio diversi approcci terapeutici. Ma il meccanismo alla base di mutazioni stop e frameshift è diverso: nelle stop c’è sempre un messaggio anomalo di arresto della sintesi della proteina, e su questo messaggio sembrerebbe di poter incidere “riavviando” la sintesi; nelle frameshift il messaggio alterato (per effetto di un inserimento anomalo o una delezione di basi di DNA) può determinare di volta in volta un effetto diverso, talora di arresto di sintesi, talora di sintesi di una proteina seriamente “malformata” che viene eliminata. Le cose quindi sembrano più complicate. Probabilmente l’approccio terapeutico da prendere in considerazione in questi casi sarebbe la possibilità di potenziare canali del cloro alternativi alla proteina CFTR: per esempio la proteina TMEM16A, oppure l’inibizione del canale per il sodio. Ma non ci sono ancora studi clinici finalizzati alla sperimentazione di questi approcci terapeutici, che sono ancora nella fase laboratoristica delle ricerche.

1) www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/La-terapia-genica-nei-malati-FC-per-ora-non-funziona-ma-non-e-detta-ancora-lultima-parola, 23/12/2013
2) www.fibrosicisticaricerca.it/progresso-di-ricerca/inizia-un-trial-di-terapia-genica-in-fibrosi-cistica/, 19/03/2012
3) Griesenbach U1, Alton EW. Expert opinion in biological therapy: update on developments in lung gene transfer. Expert Opin Biol Ther. 2013 Mar;13(3):345-60. doi: 10.1517/14712598.2013.735656. Epub 2013 Jan 5.
4) Caputo A, Caci E, Ferrera L, Pedemonte N, Barsanti C, Sondo E, Pfeffer U, Ravazzolo R, Zegarra-Moran O, Galietta LJ (2008) TMEM16A, a membrane protein associated with calcium-dependent chloride channel activity. Science 322: 590-594.

G. Borgo


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