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5 Gennaio 2010

A chi dovrebbero servire i farmaci per il difetto di base in sperimentazione?

Autore: Claudia
Domanda

sono una mamma di una bimba di 7 anni affetta da fc. ho sentito parlare dei buoni risultati delle sperimentazioni di fase 2 DI VERTEX E miglustat su una particolare mutazione.ho sentito anche che sta iniziando la fase tre per omozigoti deltaf508.secondo lei per mia figlia che ha mutazione deltaf508 e l1077p/N ci sara speranza di utilizzare (se la sperimentazione attuale continuera a dare buoni risultati)questi farmaci o ne restera’ fuori perche non e’ omozigota?

 

Risposta

Il farmaco Vertex di cui riferisce la domanda è il potenziatore VX-770. Dopo risultati lusinghieri in uno studio di fase 2 su soggetti FC omozigoti per la mutazione G551D è ora in corso una sperimentazione di fase 3 pure su omozigoti G551D. Tuttavia è stato osservato che tale farmaco può avere una sua azione anche su soggetti con mutazione DF508 e pertanto è iniziata una sperimentazione di fase 2 su soggetti omozigoti DF508. Per gli omozigoti DF508 è in corso anche uno studio di fase 2 con il correttore Vertex VX-809. Per i pazienti che abbiano almeno una mutazione DF508 ci si attende di raggiungere la possibilità di combinare un farmaco correttore (es. VX-809), che fa maturare la CFTR mutata DF508, con un potenziatore efficace sulla stessa CFTR (es VX-770, che ne potenzia l’azione di secrezione di cloro) una volta fatta maturare e portata sulla membrana della cellula. Si vedano in proposito le domande-risposte del 08.06.09 (VX-809 e VX-770: possibile combinazione di un farmaco “correttore” con un farmaco “potenziatore” di CFTR difettosa) e del 09.09.09 [Studi clinici in corso su VX-770 (potenziatore CFTR) e VX-809 (Correttore CFTR)]. Il miglustat avrebbe caratteristiche di farmaco correttore della CFTR con mutazione DF508: tuttavia lo stato della ricerca sul malato è ancora in una fase molto preliminare, anche se abbiamo assai buone evidenze della sua efficacia in vitro (vedere domanda del 14.11.09 Miglustat, potenziale correttore di CFTR-DF508, con lungo trattamento normalizza in vitro l’epitelio CF.

La nostra interlocutrice ci chiede peraltro se, una volta dimostrata nel malato un’azione di questi farmaci nei soggetti omozigoti per DF508, gli stessi farmaci possano essere efficaci anche su soggetti FC eterozigoti per la mutazione DF508 (cioè con una mutazione DF508 combinata con altra mutazione). Vi sono buone ragioni per pensare che essi potrebbero essere efficaci anche per gli eterozigoti DF508 (come nel caso presentato nella domanda). La ragione principale è che basterebbe recuperare almeno il 10-20% della funzione CFTR difettosa per avere un sufficiente effetto terapeutico.

G.M.


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