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24 Aprile 2020

Diagnosi di FC con un genotipo CFTR in cui non è stata individuata la seconda mutazione

Autore: Claudio
Domanda

Buongiorno. Grazie del vostro importante supporto ai pazienti FC e alle loro famiglie. Nostro figlio, sei mesi, è stato diagnosticato affetto da FC allo screening neonatale. Aveva un valore di tripsina appena superiore al cut-off. All’analisi genetica è stata trovata la mutazione N1303K. Abbiamo fatto due volte il test del sudore. In entrambi i casi un solo campione di quelli raccolti su entrambe le braccia è risultato avere una raccolta sufficiente. Primo test 70, secondo test 90. Essendo positivi è stata validata la diagnosi di FC e ora è seguito dal centro di riferimento (ci hanno sempre seguiti con dedizione e li ringraziamo molto). Dal punto di vista delle analisi sulle feci: Chimotripsina 15 U/g a 1 mese; Elastasi fecale I 431 (valori normali 200>500) a 2 mesi. Mai assunti enzimi pancreatici. Il bambino cresce bene in peso e in altezza, è vigoroso e ha un colorito roseo. Non ha avuto problemi di salute tranne una piccola congiuntivite e tosse, risolta in qualche giorno e senza interessamento di basse vie respiratorie, secondo il pediatra che ci ha detto essere tutto sempre normale. Gli escreati non hanno mai dato particolari indicazioni. Le indagini genetiche: Eterozigote composto N1303K / A1285D. Dato confermato nei genitori. In merito a A1285D non sono disponibili informazioni. Non è descritta tra le mutazioni causanti FC ma ciò non influenza la diagnosi. Potrebbe essere possibile procedere ad approfondimenti genetici per l’identificazione di un’eventuale altra mutazione che contribuirebbe a un eventuale allele complesso. Rischio di ricorrenza per la prole 25% a ogni nascita. Possibile ricorso alla Diagnosi Genetica Preimpianto?

Prima domanda
Abbiamo fatto una ricerca su cftr2.org e su genet.sickkids.on.ca senza trovare risultati. Anche su altre fonti internet non abbiamo trovato nulla. La consulenza genetica è stata precisa nel segnalarci che il bambino va considerato malato ma naturalmente una mutazione rara e non associata a FC ci ha lasciato, come genitori preoccupati, pieni di dubbi su quali possano essere le indicazioni per lo stato di salute futuro (siamo coscienti che a livello individuale non è possibile fare altro che ben sperare) e per l’eventualità di utilizzo di farmaci modulatori CFTR di nuova generazione.

Seconda domanda
Vorremmo in futuro una nuova gravidanza, avvalendoci di un servizio di Diagnosi Genetica Preimpianto. Ci chiediamo, visto il risultato complesso della genetica, come sia possibile fugare la possibilità che un nuovo nato erediti la condizione di FC?

Risposta

In questo bambino la diagnosi di fibrosi cistica è basata su di una modesta positività allo screening neonatale, sulla positività del test del sudore (supponiamo che 70 e 90 siano i livelli del cloro sudorale), sulla presenza di una mutazione causante FC (N1303K) associata a una variante del gene CFTR dal significato sconosciuto: A1285D. Purtroppo su questa seconda non abbiamo trovato informazioni. Sarebbe stato importante sapere che tipo di test genetico è stato eseguito e che altra indagine genetica viene suggerita. Varianti dal significato sconosciuto, in genere, vengono diagnosticate con tecniche di sequenziamento dell’intero gene (indagini di 2° livello). Esempi di queste tecniche sono: il sequenziamento diretto mediante metodo tradizionale Sanger oppure, oggi molto più usato, metodo Next Generation Sequencing (NGS). Con questi metodi in genere si raggiunge un valore di riconoscimento di mutazioni o varianti del gene CFTR (Detection rate, DR) di circa il 95%. Ci sono però anche indagini di 3° livello multiplex ligation dependent probe amplification (MLPA), Real Time PCR e Comparative Genomic Hybridization array (aCGH). Con questi metodi in genere si può raggiungere un DR di circa il 97%. (1).

L’approfondimento delle indagini genetiche ci sembra da consigliare non tanto ai fini della conferma della diagnosi di fibrosi cistica, che ha già elementi sufficienti su cui basarsi, pur non essendo stata identificata la seconda mutazione. Quanto piuttosto ai fini della realizzabilità, nel caso di una seconda gravidanza, della Diagnosi Genetica Preimpianto. In quel caso per l’impianto dell’embrione ci si può basare solo sulla diagnosi genetica: quindi è importante aver approfondito il più possibile lo studio del genotipo del bambino in cui è stata fatta la diagnosi di FC. Questo genotipo potrà essere identificato, usando la stessa tecnica, al momento della diagnosi sull’embrione.

Quanto ai valori degli enzimi pancreatici rilevati nelle feci, sia chimotripsina che elastasi-1 sono normali. Questo è compatibile con uno stato di sufficienza pancreatica, che non richiede somministrazione di enzimi pancreatici. Questa condizione potrebbe rivelarsi permanente nel tempo (lasciando intendere che la seconda mutazione possa essere di tipo mite) ma a 6 mesi è presto per dirlo.

1) “Analisi genetica in Fibrosi Cistica-Consensus 2019”, sifc.it

G. Borgo


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