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28 Agosto 2006

Diagnosi prenatale per fibrosi cistica: chiedere più informazioni prima di farla e possibilmente prima del concepimento

Autore: Michela
Domanda

Vorrei chiedere informazioni a proposito del risultato delle mie analisi genetiche su CFTR: “Mutazione deltaF508 in eterozigosi a livello dell’esone 10 del gene CFTR. Detta mutazione determina una delezione di 3 bp nucleotidi 1652-1655, con conseguente perdita dell’aminoacido Phe in posizione 508. Genotipo IVS8 polyT: 7T/9T”.

Per quanto sono riuscita a capire attraverso internet, non dovrebbero esserci problemi, ma vorrei sapere con certezza se io e il mio compagno dobbiamo fare ulteriori accertamenti clinici o genetici. In particolare, è meglio essere entrambi portatori sani o è meglio che lo sia solo uno dei due? Nelle nostre famiglie non ci sono stati casi di fibrosi cistica. Il fratello di mio padre però è morto di ipertrofia polmonare primaria. C’entra qualcosa? Se non sono stata chiara o è difficile capire il problema, è possibile venire a parlare con qualcuno, dal momento che ho avuto i risultati e i dottori che mi hanno fatto il test non si sono preoccupati di ricevermi, anche se mi hanno prescritto una consulenza genetica.

Risposta

La domanda non fornisce due elementi importanti della questione: se c’è una ragione particolare per aver fatto il test per FC (ad esempio, presenza di FC in famiglia?) e quale tipo di test sia stato usato.

Supponendo che non vi sia presenza di FC in famiglia e che il test usato sia quello maggiormente adottato dai laboratori italiani (test di 1° livello, in grado di diagnosticare circa il 75% delle mutazioni del gene CFTR), ritorniamo su di un argomento varie volte trattato in questa rubrica. Soprattutto nella risposta dell’1/3/05 “Test genetico per fibrosi cistica, in assenza di casi in famiglia” il tema è ampiamente discusso. Altre informazioni sono contenute nelle risposte del 17/3/06 “Ancora sulla diagnosi prenatale: sicura solo nelle coppie di portatori del gene CFTR”, del 6/7/2005 “Amniocentesi e test genetico FC e del 10/2/06 “Amniocentesi”.

Sintetizzando:

– Se la coppia non è una coppia di portatori FC (già diagnosticati come tali e quindi con mutazioni del gene CFTR già conosciute) e se il test usato è quello “corrente”, non è possibile nel corso di una gravidanza escludere la presenza della fibrosi cistica.

– Se la coppia non è una coppia di portatori FC, non è possibile escludere al 100% la malattia nemmeno con test più approfonditi(di 2° e 3° livello).

La ragione di questo è che usando i test (di ogni livello) oggi disponibili non si può escludere la presenza nel feto di mutazioni che il test non ha trovato. Naturalmente più mutazioni il test è in grado di identificare, minore è il rischio che qualcuna gli sfugga, minore è il rischio di un risultato “falsamente negativo” nel feto.

Per ragioni di relativa facilità d’esecuzione e minor costo, in genere viene usato il test genetico in grado di identificare il 75% delle mutazioni. Ci sono delle regole di calcolo genetico in base alle quali si stima che un test in grado di identificare il 75% delle mutazioni del gene CFTR può fare diagnosi certa di presenza di malattia in poco più della metà dei feti che ne sono realmente affetti . Nei rimanenti affetti o ne riconosce una sola o non ne riconosce nessuna. Quando ne riconosce una sola dà una risposta che non distingue se il feto sia un portatore sano (= presenza effettiva di una sola mutazione, quindi non malattia) o un malato (= presenza effettiva di due mutazioni, ma il test ne “vede” una sola). Quando non ne riconosce nessuna (si calcola che questo succeda circa nel 6% degli affetti) dà un risultato che è falsamente negativo. Quindi è opportuno che tutti i neonati, anche quelli risultati negativi al test per FC durante la gravidanza, siano sottoposti allo screening per FC alla nascita. Solo le indagini dello screening e il test del sudore possono arrivare ad escludere la malattia.

Quindi, se una coppia della popolazione generale riceve durante la gravidanza la proposta di eseguire sul feto il test genetico per FC:

– non conviene accetti “passivamente” l’offerta del test genetico per FC

– bisogna chiedere vantaggi, limiti e possibili risultati. Fra i limiti vi è il fatto che il test non arriverà mai ad escludere la malattia nel corso della gravidanza

– bisogna chiedere che malattia è la FC

– bisogna chiedere che percentuale mutazioni del gene CFTR il test può identificare

– bisogna chiedere che cosa vuol dire in pratica che il test può trovare nel feto due mutazioni del gene CFTR, una sola o nessuna.

Ritorniamo anche a raccomandare ad una coppia della popolazione generale che venga a conoscenza della FC e si ponga il problema di come prevenire la nascita di figli affetti da FC, di eseguire il test per sapere se sono portatori FC prima che la gravidanza sia avviata.D’altro canto i ginecologi e i medici curanti dovrebbero proporre questo orientamento, piuttosto che quello della diagnosi prenatale a gravidanza già in corso.

1) Castellani C, Lalatta F et al ” Modelli di Analisi Genetica per Fibrosi Cistica”

http://www.pnlg.it (sito contenente il piano nazionale delle Linee Guida sanitarie)

Dr Graziella Borgo


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