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31 Marzo 2020

Pandemia Covid-19. Contrastare citochine infiammatorie, “Immunità di gregge”, Trikafta continua produzione e sperimentazione

Autore: Marianna - Biagio - Davide - Gianmarco
Domanda

Prima domanda
Salve, ho letto il resoconto di una vostra ricerca sull’influenza della resistenza periferica insulinica nella fibrosi cistica. È possibile che la cura contro le citochine abbia effetto anche sulla polmonite da Covid-19?
Grazie e buon lavoro
Marianna

Seconda domanda
Un malato FC 18anni, dopo che sarà passata questa emergenza, per il resto della vita dovrà sempre preoccuparsi, come se l’emergenza non fosse mai finita? Grazie e buon lavoro.
Biagio

Terza domanda
Buongiorno, come prima cosa vi ringrazio dell’immensa disponibilità. Vorrei chiedere quanto è reale che la Vertex che produce Trikafta (il sottoscritto lo sta facendo non come uso compassionevole, ma perché aveva deciso di aderire alla fase 3 della sperimentazione), sospenda la produzione a causa della crisi causata da Covid-19? Avete possibilità di avere risposte/garanzie direttamente dai vertici della Vertex in merito? Perché dal contratto che avevo firmato purtroppo era specificato che la sperimentazione poteva essere sospesa. Quindi una qualche informazione da Vertex sarebbe gradita, visto il sacrificio fisico economico e mentale alla partecipazione da parte di noi malati. Almeno quello penso che meritiamo di saperlo.Grazie ancora della disponibilità.
Davide

Quarta domanda
Mi chiedo se l’attuale situazione legata alla pandemia potrebbe interferire con le domande per uso compassionevole di Trikafta che verranno presentate nei prossimi mesi. In una risposta da voi data leggevo che la Vertex assicura in uno speciale comunicato che continuerà a produrre i vari modulatori; hanno detto qualcosa per quanto riguarda le nuove domande che verranno presentate?
Gianmarco

Risposta

Risposta alla prima domanda
Il riferimento della domanda è a un progetto finanziato da Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica nel 2006 (1): nei risultati ottenuti si dimostrava che i difetti del metabolismo del glucosio, incluso il diabete, nella fibrosi cistica erano legati alla diminuzione di secrezione di insulina da parte delle isole di Langherans, che sono nel pancreas, in dipendenza anche dal tipo di mutazioni del gene CFTR. Si evidenziava anche che poteva aggiungersi una resistenza dei tessuti all’effetto dell’insulina a causa dell’infiammazione cronica tipica della malattia; tale infiammazione era sostenuta da una produzione consistente di fattori dell’infiammazione, le cosiddette citochine, tra cui figura anche l’interleukina-6 (IL-6). Questa citochina sarebbe particolarmente esaltata anche nella polmonite da Covid-19. Questo ha indotto a trattare i malati con polmonite da Covid-19 con un anticorpo che neutralizza IL-6 (Tucilizumab) indicato nell’artrite reumatoide, che è una malattia infiammatoria cronica con alta risposta di IL-6. Già alcuni pazienti Covid-19 ricevono questo trattamento ed è in corso in Italia uno studio clinico mirato a valutare se questo farmaco sia effettivamente efficace e sicuro in questi malati. Una informazione generale sulla ricerca di possibili terapie dell’infezione da Covid-19 si trova su questo sito (2). Vi è anche un farmaco, chiamato Anakinra, che agisce contrastando un’altra citochina, abitualmente elevata nell’artrite reumatoide, come nella fibrosi cistica, denominata IL-1Ra. È in corso un trial clinico anche con questo farmaco, già in uso per l’artrite reumatoide, che è stato ampiamente studiato con progetti finanziati da questa Fondazione, con l’ipotesi di poterlo applicare in FC (3)

1) Progetto FFC#18/2006 – Nuove acquisizioni sull’insulino-resistenza nella fibrosi cistica: l’effetto delle citochine.
2) La ricerca scientifica contro il Covid-19, 17/03/2020
3) Progetto FFC#22/2014 – Antagonisti della risposta infiammatoria mediata da linfociti Th17 nella fibrosi cistica: valutazione preclinica dell’efficacia di Anakinra, 4/07/2014

Risposta alla seconda domanda
Come altre epidemie, anche questa finirà, anche se occorrerà ancora un tempo importante, che ancora non sappiamo quanto sarà. Una parte della popolazione acquisirà l’immunità perché avrà contratto il virus, con sintomi di malattia o senza sintomi. Un’altra parte rimarrà esposta ancora al virus, che sta girando velocemente per il mondo. Questa parte si proteggerà riducendo al massimo i contatti tra persone e così prenderà tempo, finché arriverà un vaccino o più vaccini (ci sono già allo studio almeno una trentina di prototipi), che saranno somministrati a tutta la popolazione, procurando quell’immunità (formazione di anticorpi protettivi contro il virus). Si otterrà così la cosiddetta “immunità di gregge”, dovuta in parte all’acquisizione naturale del virus (con o senza malattia) e in parte indotta artificialmente con il vaccino. Non sappiamo quanto durerà questa immunità: è anche possibile che avrà una durata limitata e che sia necessario richiamarla periodicamente, anche ogni anno, come si fa oggi efficacemente con il vaccino antinfuenzale.

Risposta alla terza domanda
L’azienda Vertex ha comunicato che continuerà a produrre i farmaci di sua competenza, compreso quindi Trikafta, come del resto stanno facendo tutte le aziende produttrici e distributrici di farmaci in tutto il mondo. Non sappiamo invece quando finirà l’estensione dello studio di fase III, cui allude la domanda: è fortemente presumibile che non verrà interrotto prima che il farmaco venga approvato in Europa dall’agenzia EMA (cosa che è prevista verso la fine 2020) e poi dall’Agenzia Italiana AIFA, in modo che tutte le persone con FC che hanno indicazione all’uso di Trikafta possano beneficiarne, sia quelle in attuale trial clinico che quelle che lo stanno assumendo in compassionevole sia tutte le altre.

Risposta alla quarta domanda
In parte è stato risposto alla domanda 3. Per quanto riguarda la risposta di Vertex a future richieste di uso compassionevole di Trikafta non ci risultano intenzioni negative di Vertex, con ciò pensando che eventuale concessione di uso compassionevole per nuove richieste verranno prese in considerazione dall’azienda. Ci risulta peraltro che pressoché tutte le persone con indicazione all’uso compassionevole del farmaco in Italia (circa 200) siano ora in trattamento. Ricordiamo le condizioni speciali richieste per tale uso: almeno una copia di mutazione F508del e situazione clinica importante (FEV1 inferiore a 40%). Sono comunque i centri FC che valutano la candidabilità delle persone all’uso compassionevole.

G. M.


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