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2 Novembre 2011

Un test del sudore borderline

Autore: Emanuele
Argomenti: Diagnosi FC, Test sudore
Domanda

Buongiorno, mia figlia di 8 anni e mezzo è stata in ospedale (Regina Margherita di Torino) 11 giorni a settembre e 11 a ottobre, a causa di polmonite da Mycoplasma, a settembre polmone sinistro, a ottobre polmone destro (non ho capito se può essere considerata una “ricaduta”). A dicembre 2010 una notte in ospedale (sempre lo stesso) per polmonite indicata come “virale” e convalescenza a casa, dalla quale si è ripresa benissimo. Tra dicembre 2010 e settembre 2011 non ha mai avuto problemi di alcun tipo (a parte la varicella a febbraio) e prima di dicembre 2010 non ha mai avuto problemi ai bronchi, solo qualche otite soprattutto da piccola fino ai 4 anni. Insomma è sempre stata molto bene. Durante il ricovero di ottobre è stata eseguita TAC (esito negativo) e test del sudore, con valore 43.2. I medici del reparto hanno detto che il test è da rifare “per scrupolo” dopo 2 settimane circa, in quanto potrebbe essere stato falsato dalle cure (rocefin via endovenosa) finite il giorno prima del test, ma che loro (i medici) lo considerano negativo. Allo screening neonatale era negativa. Segnalo anche una crescita superiore alla media da sempre. Vorrei sapere, sulla base di quanto esposto, se nelle due settimane che ci separano dal test noi genitori possiamo rimanere ragionevolmente tranquilli, in quanto ora siamo in preda all’ansia

Risposta

In generale il test del sudore non è alterato dalla somministrazione degli antibiotici e questo dovrebbe valere anche per l’antibiotico citato. L’unico farmaco di cui, a nostra conoscenza, si conosce qualche effetto sul test del sudore è il cortisone, preso per bocca, per via intramuscolare o per endovena. E’ preferibile fare il test del sudore dopo almeno 4 giorni dalla sospensione di un eventuale trattamento.

Ci viene detto in questa domanda un solo valore del test (non fatto in doppio), che immaginiamo sia quello del cloro; così come è riportato è un valore borderline (si considerano valori borderline quelli in cui il cloro è fra 40 e 60 milliEquivalenti /litro). Ma sarebbe importante anche sapere il valore del sodio e la quantità della sudorazione, come pure il metodo con cui il test del sudore è stato eseguito (iontoforesi pilocarpinica?) .

Se il test è stato eseguito in maniera corretta , è giusto ripeterlo perché il valore del cloro riportato è borderline. Ci vogliono almeno due determinazioni degli elettroliti nel sudore raccolto e la valutazione dei risultati di entrambe per poter fare dei ragionamenti . A nostro avviso il test andrebbe ripetuto anche senza aspettare le due settimane (ma ignoriamo le ragioni dell’attesa addotte dai curanti).

Il sospetto della malattia fibrosi cistica è stato posto per il ricorrere delle infezioni respiratorie: se questo ricorrere ci fosse stato anche in passato la TAC, che è indagine radiologica in grado di descrivere aspetti molto dettagliati dell’anatomia polmonare , non sarebbe risultata completamente normale (intendiamo così l’esito riferito “negativo”). Questa normalità ci sembra il dato più contrario al sospetto di fibrosi cistica. Importanti sono anche le informazioni che possono fornire le indagini di funzionalità respiratoria, gli esami microbiologici dell’escreato, la valutazione radiologica dei seni paranasali.

G. Borgo


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