Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Un test del sudore positivo può ritrovarsi i casi con mutazione classica ed una variante non innocente del gene CFTR.

28 Ottobre 2013

Un test del sudore positivo può ritrovarsi i casi con mutazione classica ed una variante non innocente del gene CFTR.

Autore: Diego
Domanda

In relazione alla vs. risposta ad un mio quesito in data 30 settembre u.s., vi sarei grato se voleste chiarirmi ancora un dubbio riguardante l’oggetto indicato. Vorrei sapere se si può concludere considerando COMPATIBILE la positività al test del sudore con la presenza nel genotipo di un soggetto di una VARIANTE INNOCENTE. Inoltre gradirei conoscere il Vs. parere riguardo alla scoperta che ha fruttato l’ultimo premio Nobel per la Medicina. Siamo davvero alle porte della soluzione? In cosa si differenzia il meccanismo individuato rispetto a quello di cui si è parlato alcuni mesi fa riferentesi all’utilizzo di virus “svuotati” e poi utilizzati come mezzi veicolanti? GRAZIE!!

Risposta

Sì, la positività del test del sudore in un bambino che ha un genotipo composto da una vera mutazione e da una “variante innocente” è compatibile con la presenza di tale variante. Vuol dire che quella che è considerata variante innocente in questo caso non è innocente, perché funziona come vera mutazione, capace quindi di incidere in maniera patologica sulla produzione di proteina CFTR normale. Gli effetti di una insufficiente quantità di CFTR normale si traducono in un test del sudore patologico. Il test del sudore (in particolare il livello di cloro nel sudore) rappresenta un indice molto fedele del funzionamento della proteina CFTR.

Il livello di cloro varia nei soggetti sani, portatori sani e malati proprio perché varia la quantità di CFTR normale presente nelle tre categorie (assumendo 100 la quantità di CFTR prodotta complessivamente dalle due copie normali del gene CFTR, nel soggetto sano la quantità di CFTR è 100, è 50% nel portatore sano, è da 0 a meno del 50% nel malato). Circa il test del sudore e il suo significato conosciamo parecchio, non conosciamo altrettanto circa il funzionamento delle “varianti” del DNA. Per questo, fra i due indicatori della presenza o assenza di malattia, quello che ha maggior peso diagnostico è il test del sudore.

Circa il conferimento del premio Nobel ai tre scienziati che si sono occupati con le loro ricerche dei meccanismi di trasporto attraverso vescicole, dette anche liposomi, all’interno e all’esterno delle cellule, effetti immediati e innovativi per quanto riguarda la fibrosi cistica non sono prevedibili. Diciamo che queste conoscenze sono fondamentali in generale perché per molte nuove terapie in studio è necessario disporre di “mezzi veicolanti”: come giustamente ricordato, per introdurre una copia del gene normale in supporto al gene alterato, così come si fa con la terapia genica, i vettori più comunemente studiati sono virus resi innocui e adatti a fare da “vettori” all’interno della cellula. Però è stato studiato, finora con limitato successo, anche il trasporto del gene attraverso liposomi (1,2,3). Liposomi sintetici sono sfruttati dall’industria per trasportare farmaci , soprattutto quelli da inalare per via aerosolica, perchè per la loro conformazione biofisica facilitano la penetrazione del farmaco all’interno della cellula epiteliale. Alcuni progetti di ricerca supportati da FFC stanno indagando questa possibilità (Progetto 13/2013; Progetto 17/2013) .

Più in generale si può dire che poiché la proteina CFTR mutata non viene “trasportata” alla superficie della cellula dove dovrebbe agire come canale per il cloro, è molto importante conoscere questi meccanismi di veicolazione (in particolare per la CFTR DF508 mutata si parla di difetto di “traffico” verso la membrana cellulare), perché conoscendo il target da colpire, potrebbe essere più facile individuare molecole in grado di correggerlo. Questo è quello che si propongono di fare i famosi “correttori”, che oggi si stanno intensamente cercando, cioè intervenire nel percorso della CFTR mutata dal nucleo, dove è sintetizzata, alla membrana cellulare. Solo che finora di questi correttori non si conosce il reale meccanismo d’azione e dal campo dei “trasportatori” potrebbero venire informazioni essenziali. Sull’argomento delle ricerche che hanno ottenuto il Nobel e le eventuali implicazioni nel campo della FC, pubblicheremo anche un aggiornamento nella Newsletter di Novembre p.v.

1.J Liposome Res. 2006;16(3):237-47. “Gene transfer by means of lipo- and polyplexes: role of clathrin and caveolae-mediated endocytosis”. Rejman J, Conese M, Hoekstra D.

2. Gene Ther. 2011 Oct;18(10):996-1005. doi: 10.1038/gt.2011.55. Epub 2011 Apr 21.”Pre-clinical evaluation of three non-viral gene transfer agents for cystic fibrosis after aerosol delivery to the ovine lung”. McLachlan G, Davidson H, Holder E, Davies LA, Pringle IA, Sumner-Jones SG, Baker A, Tennant P, Gordon C, Vrettou C, Blundell R, Hyndman L, Stevenson B, Wilson A, Doherty A, Shaw DJ, Coles RL, Painter H, Cheng SH, Scheule RK, Davies JC, Innes JA, Hyde SC, Griesenbach U, Alton EW, Boyd AC, Porteous DJ, Gill DR, Collie DD.

3.Curr Gene Ther. 2002 Sep;2(3):295-305. Review.”Non-viral approach toward gene therapy of cystic fibrosis lung disease””. Curr Gene Ther. 2002 Sep;2(3):295-305. Review.

G. Borgo


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora