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19 Gennaio 2012

Vertex programma di sviluppare nel 2012 ulteriori studi con Kalideko (VX-770), VX 809 e VX-661

Autore: Annalisa
Domanda

Buonasera, torno a scrivervi perchè i pazienti FC sono molto delusi e allarmati dal comunicato dell’8 gennaio u.s. della Vertex, in cui questa rende noto che inizierà un trial per la sola mutazione R117H (in precedenza, invece, si parlava di tutte le mutazioni di classi IV e V). Cosa significa questa scelta? Si è forse esclusa (come temono i pazienti e le loro mamme…) la possibilità che il farmaco possa funzionare anche su altre mutazioni? In particolare, poi, avendo mia figlia la R347P, il difetto di conduttanza provocato da questa mutazione non dovrebbe essere simile a quello determinato dalla R117H? E dunque non è lecito sperare che possa anch’essa essere trattata con successo? Grazie mille da una mamma molto, molto sconfortata.

Risposta

Vediamo innanzitutto cosa dice esattamente il succinto (e un po’ confondente) comunicato della Vertex Pharmaceutical pubblicato l’8 gennaio scorso (http://investors.vrtx.com/releasedetail.cfm?ReleaseID=637695)

Il comunicato annuncia il programma di sviluppo della ricerca della Company nel 2012. Informa che il VX-770 (nome della molecola Ivacaftor, nome del prodotto commerciale KALIDEKO) è stato accettato dall’Amministrazione per gli Alimenti e i Farmaci (FDA) americana per una valutazione al fine di una eventuale immissione in commercio (tempo 6 mesi). Lo stesso è avvenuto per l’Agenzia Europea per i Farmaci (EMA). Annuncia poi che lancerà il prodotto per l’impiego in pazienti FC con mutazione G551D e che sta preparando per la metà del 2012 tre nuovi studi clinici con Kalideko:

– Uno studio pediatrico atto a valutare efficacia e tolleranza di una formulazione pediatrica di Kalideko in pazienti FC di età 2-5 anni con mutazioni di “gating” che non erano state valutate nei precedenti studi di fase III: vi è inclusa peraltro anche la mutazione G551D, che non era stata precedentemente presa in considerazione per pazienti di età inferiore a 6 anni. Non vengono precisate quali mutazioni di “gating” (quelle cioè che consentono l’arrivo di CFTR sulla membrana cellulare ma che ne rendono difficoltosa la sua funzione di canale per il cloro)

– Uno studio su persone FC che portano almeno una copia di mutazione R117H. Si dice che negli stati Uniti sono circa il 3% i malati FC con tale mutazione, ma non si forniscono altri dettagli della ragione di questa scelta.

– Uno studio per altre mutazioni di gating (si immagina in soggetti di età maggiori di 5 anni, visto che per i minori è già segnalato uno studio di queste mutazioni, vedi sopra). L’insieme di queste mutazioni che non siano la G551D (4% negli anglosassoni) e la R117H (3%) coprirebbe negli USA circa l’1% dei pazienti FC. Ancora una volta non si precisano quali mutazioni saranno in causa.

Inoltre continua il reclutamento per uno studio di fase 2b in pazienti con mutazione DF508 con la combinazione di Kalideko (potenziatore) e VX-809 (correttore), mentre si starebbe organizzando, già nel primo quadrimestre 2012, l’inizio di uno studio di fase II con un secondo correttore, il VX-661 (in pazienti DF508). I dati sullo studio VX-809 sono attesi per la metà del 2012, mentre quelli per VX-661 sono attesi in un periodo più inoltrato del 2012.

Quindi, per tornare alla domanda, non è vero che non siano considerate nella pianificazione Vertex le mutazioni di gating diverse da G551D e da R117H, solo che non sappiamo quali verranno indagate. Va solo detto che, a causa della rarità di queste mutazioni, sarà difficile, immaginiamo, raccogliere un sufficiente numero di malati per ciascuna mutazione che consenta valutazioni attendibili. Immaginiamo anche che lo specifico della scelta di R117H (al momento) sia dovuto al fatto che questa mutazione è relativamente poco rara (3%) e che pertanto consenta un ragionevole reclutamento di pazienti.

Chi è propenso alle delusioni (che senza difficoltà comprendiamo) non dovrebbe comunque dimenticare che questi studi di cui si è parlato hanno in realtà aperto la strada a prospettive rivoluzionarie di cura della fibrosi cistica. In varie parti, anche da noi in Italia con supporto di FFC, si stanno studiando molecole alternative per agire sul difetto di base della malattia mutazione-orientate (potenziatori, correttori, soppressori di stop nelle mutazioni nonsenso)

G.M.


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