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9 Novembre 2016

Non sono disponibili test semplici per definire il difetto che una mutazione poco conosciuta comporta sulla funzione della proteina CFTR

Autore: Jessica
Domanda

Salve, sono la mamma di una bimba di un anno affetta da FC. Mia figlia ha due mutazioni diverse, una appartiene alla prima classe identificata come mutazione stop mentre l’altra, cioè la L1077P, è molto rara tanto da non essere classificata. A tal proposito mi sembra giusto eseguire un test per sapere prima di tutto se questa mutazione presenta ad esempio un difetto di gating, mutazioni per le quali c’è già un farmaco che sembra funzioni molto bene. Sapendo inoltre che ormai questo farmaco può essere somministrato a bambini a partire dai due anni, mi sembra necessario eseguire il test il prima possibile. Vorrei sapere da voi nello specifico chi esegue questi test e a chi mi dovrei rivolgere. Grazie sempre per la vostra fondamentale collaborazione.

Risposta

Non esiste un test semplice e automatico, disponibile correntemente per stabilire quale sia il difetto che una mutazione comporta sulla proteina CFTR, e quindi attribuire quella mutazione a una certa classe. A questo scopo occorrono studi e test sofisticati che vengono eseguiti in pochissimi laboratori e hanno ancora un aspetto di ricerca, non sono quindi per l’uso applicativo. Anche le informazioni assunte presso i nostri laboratoristi più esperti ce lo confermano. È vero che per quanto riguarda la mutazione L1077P non abbiamo ancora informazioni certe: secondo i dati più recenti dovrebbe essere una mutazione del tipo missenso, ma non si sa bene a quale classe appartenga e si presume abbia effetti molto variabili. Qualche anno fa si riteneva che si accompagnasse soprattutto a sufficienza pancreatica, ora le informazioni fornite dal CFTR2 sembrano associarla prevalentemente a insufficienza pancreatica. La ricerca però ha di recente messo a punto un metodo molto promettente per testare l’efficacia dei nuovi farmaci (compreso il Kalydeco), anche per mutazioni di cui non si conosce esattamente il meccanismo di azione patologica. Si tratta degli organoidi FC (1, 2), miniorgani che vengono sviluppati in laboratorio coltivando le cellule staminali del paziente (prelevate con minibiopsia rettale) e che hanno quindi le sue stesse mutazioni CFTR. Se il farmaco è efficace, l’organoide si rigonfia e predice la risposta clinica positiva che produrrebbe nel paziente; se non è efficace, l’organoide resta piccolo e non si rigonfia. Gli organoidi potrebbero essere quindi un valido sistema per conoscere la risposta individuale ai nuovi farmaci, anche nel caso di mutazioni ancora con meccanismo e classificazione incerti. Anche il test con organoidi è ancora in fase di sperimentazione, ma potrebbe diventare applicabile in tempi abbastanza brevi.

La questione dei tempi è importante: oggi le informazioni circolano rapidamente e i progressi della ricerca sembrano avere tempi sempre troppo lunghi per chi aspetta con ansia. Per il ricercatore o il clinico questi tempi sembrano invece essere veloci, estremamente più veloci di qualche anno fa, quando non c’era niente di così promettente all’orizzonte per questa malattia. È indispensabile che la ricerca rispetti i suoi tempi e che le sue procedure e conclusioni non siano affrettate e superficiali. Tutto questo nell’interesse dei malati. Per esempio, sempre riguardo al problema dei tempi, non corrisponde al vero che il Kalydeco, farmaco attivo sulle mutazioni con difetto gating (classe III) sia prescrivibile in Italia nei bambini a partire dai due anni: in Italia è stato approvato dall’AIFA (l’organo competente in materia) per i pazienti al di sopra dei sei anni di età, ma non ancora per quelli più piccoli. Inoltre non tutte le mutazioni gating rispondono al Kalydeco nella stessa misura. Si veda a proposito una risposta già pubblicata (3). Ci auguriamo tutti che giungano al più presto nuove informazioni, ne daremo immediatamente notizia.

1. Gli organoidi intestinali per testare in vitro farmaci potenzialmente curativi del difetto di base anche in soggetti con mutazioni CFTR rare e poco conosciute, 9/08/2016
2. Organoidi: nuovo modello di studio per FC, 23/07/2015
3. Kalydeco (ivacaftor) per bambini FC di 2-5 anni: stato delle procedure regolatorie, 6/05/2016

G. Borgo


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