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26 Febbraio 2014

Come saranno i figli di un padre con atresia dei dotti deferenti?

Autore: Luciana
Domanda

Salve sarò breve. Mio marito è risultato portatore in eterozigosi della mutazione 2789+5G>A accompagnata dal polimorfismo 5T. Mio marito non ha pertanto i dotti deferenti, infatti sono incinta grazie a PMA (Procreazione Medicalmente Assistita, ndr). Volevo sapere se mio marito, anche se asintomatico, debba fare dei controlli nella sua vita e se i rischi per il bimbo che è maschietto si limitano alla possibilità di essere portatore sano. Io non ho alcuna mutazione ovviamente.

Risposta

Il rischio di avere un bambino affetto da FC per una coppia in cui lui è affetto da una forma atipica di fibrosi cistica (atresia dei dotti deferenti, genotipo 2789+5G>A / 5T) e lei ha fatto il test genetico ed è risultata non portatrice, è molto modesto, valutabile intorno a 1 su 300 (=0.3%). L’entità del rischio dipende anche da quanto approfondito è stato il test soprattutto nella donna. Usando un test molto approfondito con ricerca estesa delle mutazioni CFTR, il rischio può scendere ulteriormente (1 su 500, equivalente a 0.2%) ma non diventa zero. Questo dipende dal fatto che nessuna tecnica attualmente disponibile può assicurare l’identificazione del 100% delle mutazioni del gene CFTR: rimane quindi un bassissimo rischio che, anche in caso di negatività del test, la donna sia invece portatrice di una mutazione rara non identificata.

Per completezza d’informazione va precisato che questo rischio bassissimo di malattia FC varierebbe anche in funzione di quale mutazione paterna fosse trasmessa: se fosse trasmessa la mutazione paterna “classica” 2789+5G>A e si combinasse con un’altra mutazione non identificata nella madre ma sempre di tipo classico, il rischio sarebbe di una forma “tipica” di FC. Se fosse trasmessa la variante 5T paterna (immaginiamo che sia accompagnata da un’altra variante del complesso TG) e si combinasse con una mutazione materna classica, il rischio sarebbe quello di una forma di FC “atipica” come quella del padre, se fosse maschio; invece impossibile da definire se fosse femmina. Infatti nelle donne, per ragioni sconosciute, le forme di FC atipica con genotipo “mutazione classica + variante 5T” sembrano essere molto meno frequenti. Per lo meno non sembrano accompagnarsi ad infertilità come nell’uomo. Quindi in conclusione, è vero che in termini di probabilità il rischio maggiore che corre questo figlio è quello di ereditare la mutazione paterna 2789+5G>A (50% di probabilità) oppure la variante 5T (50% di probabilità). Questo perché supponiamo che se ha fatto un test genetico approfondito la madre abbia una bassissima probabilità (quasi zero, anche se non zero) di essere portatrice sana di mutazioni CFTR.

Infine, per quanto riguarda la necessità di controlli per il soggetto affetto da FC atipica, tutti i documenti scientifici più recenti raccomandano che siano eseguiti, e siano eseguiti presso centri specializzati per FC, con frequenza da stabilire caso per caso (1). Questo, perché in base alle conoscenze oggi disponibili non si può escludere in assoluto una possibile comparsa di sintomi FC anche nel soggetto oggi completamente asintomatico (a parte l’atresia dei dotti deferenti): ciò è possibile particolarmente con l’età che avanza.

1) Chee Y Ooi, Dupuis A and Durie P “Does extensive genotyping and nasal potential difference testing clarify the diagnosis of cystic fibrosis among patients with single-organ manifestations of cystic fibrosis?” Thorax 2013, October 21

G. Borgo


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