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28 Maggio 2007

Diagnosi di fibrosi cistica nel neonato che sta bene

Autore: Roberto
Domanda

Sono il papà di una bambina di 2 mesi, cui sono state riscontrate la mutazione DF508 e la R347H. Fino ad ora non ha manifestato sintomi particolari e cresce benissimo (pesa ad oggi 5,5 Kg. ed è lunga 55 cm; alla nascita pesava 3,45 kg e era lunga 50 cm). Il test del sudore è risultato all’inizio 52 e, il mese successivo, 48. Il fatto di avere quelle due mutazioni, in assenza di altre manifestazioni, può essere sufficiente a catalogare la bimba come malata di FC? Ed ancora, al di là della formale classificazione, cosa mi dovrò aspettare, dal punto di vista della sua salute? Quali aspettative di vita, che tipo di vita avrà mia figlia? Esistono altri casi in letteratura come quello che ho esposto? Ringrazio per l’attenzione.

Risposta

Il problema generale posto da questa domanda è su che cosa si fonda la diagnosi di fibrosi cistica in un neonato che non presenta i sintomi tipici della malattia. In altre età della vita, diverse da quella dei primissimi mesi, la diagnosi della malattia si basa su:

– Presenza di sintomi tipici o compatibili con FC

– Risultato del test del sudore, con valori di cloro e sodio superiori ai livelli ritenuti di normalità

– Risultato dell’analisi genetica con presenza di mutazioni del gene CFTR

Ma oggi, nelle regioni in cui viene applicato lo screening neonatale per FC, la diagnosi della malattia viene fatta in larga maggioranza in bambini che hanno 1-2 mesi di vita e non presentano alcun sintomo. Ecco allora qual è lo “schema” in base al quale viene fatta la diagnosi.

– PRESENZA DI SINTOMI: Al posto dei sintomi respiratori o intestinali ha il suo peso che il bambino sia “positivo” al test della tripsina, l’enzima pancreatico che in caso di FC presenta valori elevati. L’esperienza raccolta in questi anni dice che il livello elevato di tripsina nel sangue è un indicatore abbastanza fedele della presenza di malattia FC (1). Nella domanda che ci è stata posta non viene detto niente a proposito della tripsina, ma pensiamo che sia in seguito ad un valore elevato di tripsina alla nascita che la bambina è stata sottoposta a test del sudore e ad indagine genetica, visto che non sembra presentare sintomi.

– RISULTATO DEL TEST DEL SUDORE: Nei neonati, secondo le indicazioni più recenti (2),

la soglia di normalità dei valori del test del sudore è spostata in basso, al disotto di 30 milliEquivalenti/Litro e quella di patologia al di sopra di 50. Valori tra 30 e 50 mEq/L sono considerati “borderline” (sulla linea di confine, cioè incerti). Vanno quindi ripetuti in epoca successiva: a sei mesi sono normali valori inferiori a 40 e patologici quelli superiori a 60. Valori intermedi fra 40 e 60 sono incerti sia dopo i sei mesi che in tutte le età successive (si può vedere a questo riguardo numerose altre risposte su questo sito, cercando attraverso il motore di ricerca del sito e utilizzando le parole chiave: “test del sudore”)

– RISULTATO DELL’ANALISI GENETICA: la presenza di due mutazioni del gene CFTR è motivo di supporto della diagnosi di FC, anche quando il test del sudore indica valori incerti (e talora, seppur eccezionalmente, normali). Questo perché si sa che esiste una quota ristretta, ma non trascurabile, di casi di malattia FC in cui il test del sudore ha valori dubbi o addirittura normali (2). Queste forme di malattia FC sono per lo più forme “atipiche”. Nelle forme atipiche il genotipo è spesso composto da due mutazioni lievi o da una mutazione severa e una lieve insieme (il termine lieve o severa è riferito alla situazione pancreatica).

Nel caso di questa bambina la DF 508 è una mutazione severa, mentre la R347H è una mutazione che nella maggior parte dei casi segnalati si accompagnava a normalità della situazione pancreatica, quindi mutazione lieve, caratterizzata funzionalmente come mutazione di classe IV.

Sull’argomento delle forme atipiche si possono trovare nel sito varie risposte ( ad esempio “Forme atipiche di FC” 21/12/06) e anche la segnalazione di una recente e interessante ricerca francese in “Progressi di ricerca”: “Forme atipiche di FC diagnosticate attraverso screening neonatale“, 15/01/07. Il messaggio di questa ricerca è che non ci sono elementi sufficienti di conoscenza per prevedere l’entità dei sintomi di malattia FC in questi bambini e che perciò è opportuno seguirli regolarmente: i dati finora raccolti, per un arco di tempo ancora non lunghissimo ( massimo 10 anni) suggeriscono di guardare al futuro con fiducia, anche se con prudenza.

1) Sontag MK et all “Genetic and physiologic correlates of longitudinal immunoreactive trypsinogen decline in infants with cystic fibrosis identified through newborn screening” J Pediatr 2006 Nov; 149 (5):650-57

2) De Boeck K et all “Cystic fibrosis : terminology and diagnostic algorithms” Thorax 2006;61:627-35

G. Borgo


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