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18 Settembre 2009

Fecondazione assistita: difficile utilizzo del test genetico FC

Autore: Silvia
Domanda

Mio marito è azoospermico con CUAV e eterozigote per la mutazione CFTR R117H. Da una biopsia testicolare hanno individuato dello sperma e crioconservato per una eventuale fivet. Ora dalle mie analisi è stata individuata una variante CFTR rara eterozigote R1162L. Al momento siamo in attesa della seconda analisi di mio marito, eseguita per verificare la presenza o meno di una seconda mutazione e della variante IVS8 poly(T). Ora, nell’eventualità che mio marito presenti una seconda mutazione CFTR, possiamo avere un 50% di rischio che l’eventuale bambino sia malato di fibrosi cistica? Rimango in attesa di una vostra gentile spiegazione. Grazie infinite

Risposta

Questo è un caso difficile che va molto discusso con un genetista esperto di FC.

Ci sembra che il rischio di presenza di FC nel feto sia legato sopratutto alla possibilità di definire se la mutazione R1162L identificata nella madre sia una “variante” (innocente) del gene CFTR o una vera e propria “mutazione”. Se fosse una “variante”, così come ci viene riportato nella domanda, non ci sarebbe il rischio di malattia FC per il feto, perchè anche se la ereditasse non avrebbe significato di mutazione capace di causare malattia (in combinazione con una mutazione ereditata dal padre). Purtroppo non abbiamo trovato informazioni utili su R1162L, che è mutazione assai rara: abbiamo trovato un solo studio (1) in cui si descrive la presenza di R1162L in soggetti con bronchiectasie o infezioni polmonari da Micobatteri atipici (1). Ma non possiamo considerare il dato come una prova certa a favore della sua classificazione come mutazione (non sappiamo tra l’altro quanto frequente sia nella popolazione non FC) e sarebbe necessario un supplemento di ricerche in ambito scientifico o di confronto fra genetisti esperti.

Se invece R1162L fosse una vera “mutazione”, il feto avrebbe:

– Il 50% di rischio di essere affetto da fibrosi cistica, qualora il padre avesse due mutazioni. In questo caso erediterebbe una mutazione paterna (la R117H o altra mutazione ancora da identificare oppure l’allele 5T) e la mutazione materna R1162L. Il problema è che non è assolutamente prevedibile “quale” forma di malattia si manifesterebbe in relazione alla presenza di queste mutazioni.(Quali sintomi? Quale gravità? Fibrosi Cistica atipica?). E un altro problema è che l’indagine nel padre non è stata ancora completata, per cui ragioniamo sull’ipotesi che oltre alla R117H abbia un’ altra mutazione o l’allele 5T . Infatti se il padre avesse una sola mutazione il rischio per il feto di essere affetto da FC non sarebbe del 50%, ma del 25%.

– Il 50% di probabilità di non essere affetto da fibrosi cistica. Non sarebbe affetto da FC se ereditasse sempre una mutazione dal padre, ma NON ereditasse la mutazione materna R1162L.

Però è opportuno che il marito, oltre alle indagini sull’apparato riproduttivo che hanno accertato la presenza di Assenza Congenita Unilaterale dei Vasi deferenti (CUAV) e alle indagini genetiche che hanno identificato finora una mutazione del gene CFTR, esegua anche un test del sudore e una visita presso un centro specializzato per fibrosi cistica, per una migliore definizione clinica della sua condizione.

1) Ziedalski Tm et all “Prospective analysis of cystic fibrosis transmembrane regulator mutations in adults with bronchiectasis or pulmonary nontuberculous mycobacterial infection” Chest 2006; 130(4):995-1002

G. Borgo


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