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26 Settembre 2023

G178R è trattabile con Kalydeco, con possibili effetti collaterali sul fegato. In futuro forse un farmaco anche per H139R

Autore: Ezia
Domanda

Buonasera, sono la mamma di una giovane donna di 23 anni, affetta da FC, con le seguenti mutazioni: H139R/G178R e sufficienza pancreatica, in trattamento dal 2016 con Kalydeco 150 mg ivacaftor. Vorrei sapere di che tipologia sono le mutazioni su citate riguardo alla proteina CFTR e quali potrebbero essere gli effetti collaterali del Kalydeco. Grazie.

Risposta

La mutazione H139R è una mutazione abbastanza rara che comporta un difetto di maturazione della proteina CFTR sintetizzata, con conseguente diminuzione del trasporto di cloro attraverso la membrana delle cellule epiteliali (qui un approfondimento scientifico). Negli Stati Uniti è stato approvato il trattamento di H139R con Kaftrio (commercializzato in USA con il nome Trikafta) poiché il farmaco è risultato efficace in vitro su cellule non umane. Non sono stati però condotti studi clinici controllati e al momento non sappiamo se l’efficacia dimostrata in laboratorio sarà ritenuta una prova sufficiente per la sua prescrivibilità in Europa e in Italia. Per saperne di più sul percorso di autorizzazione dei farmaci nelle diverse nazioni si può leggere qui.

G178R è mutazione detta di tipo gating (apertura del cancello) perché associata a un difetto specifico di apertura del canale del cloro. È da tempo possibile il suo trattamento con il farmaco Kalydeco. Gli studi eseguiti su grandi numeri di malati che assumono Kalydeco per lungo periodo (4-6 anni) mostrano in un certo numero di soggetti (circa il 18%, in prevalenza bambini) un’elevazione degli enzimi epatici (aumento fino a tre volte rispetto ai valori normali). Questo succede perché è il fegato l’organo in cui il farmaco prevalentemente viene metabolizzato; ne abbiamo parlato qui. Non sappiamo a oggi quale sia l’evoluzione di questo interessamento epatico. Anche a lungo termine vengono però confermati gli effetti benefici di Kalydeco, soprattutto il miglioramento dello stato nutrizionale e la diminuzione dei sintomi respiratori.
Si può leggere su questo sito una raccolta di studi scientifici sul tema della ricerca post-marketing sul farmaco Kalydeco e le mutazioni di gating e sull’efficacia e sicurezza di ivacaftor (Kalydeco) nel lungo termine.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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