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3 Novembre 2023

Gli studi sulle mutazioni ufficialmente prive di trattamento farmacologico

Autore: Fabio
Domanda

Salve ma per due bimbe di 3 e 5 anni con mutazione R553X e L145H ancora non è previsto l’uso dei modulatori o altre cure? Grazie per l’eventuale risposta.

Risposta

Per un aggiornamento sugli sviluppi di ricerca riguardante le mutazioni attualmente senza terapia, come le mutazioni stop tra cui rientra R553X (p. Arg553X), si può leggere questa risposta appena pubblicata su questo sito. Per quanto riguarda L145H (p.Leu145His) possiamo dire che è una mutazione missenso ufficialmente non trattabile con i modulatori di CFTR oggi in commercio, né secondo i criteri di FDA né quelli di EMA. Però è mutazione studiata assieme ad altre rare aventi la caratteristica di essere associate a malattia FC moderata. Per esempio, in questo studio l’ipotesi che ha guidato i ricercatori è stata questa: se i sintomi della malattia sono moderati, c’è da aspettarsi che la proteina CFTR prodotta dalla mutazione di quel malato conservi un certo grado di funzionamento e quindi la mutazione rientri nel gruppo delle mutazioni con “funzione residua”. Nello studio sono state eseguite misure del funzionamento di CFTR prodotta da L145H su cellule epiteliali bronchiali derivate da persone con FC (CFBE). È stato confermato il suo “funzionamento residuo” e, cosa ancora più importante, è stato dimostrato che esso viene fortemente aumentato dal trattamento con Ivacaftor + Lumacaftor, i primi farmaci modulatori di CFTR scoperti. L’associazione Ivacaftor + Lumacaftor è in commercio da tempo con il nome di Orkambi. Quindi L145H sarebbe trattabile con Orkambi in base a queste prove su cellule FC umane (sono chiamati test ex vivo perché le cellule sono state prelevate da polmoni di malati FC viventi). Sappiamo però che in Europa EMA non ritiene sufficienti queste prove per prescrivere il farmaco e valuta indispensabile la sperimentazione diretta nel malato. Oggi i test ex vivo per saggiare la risposta di particolari mutazioni ufficialmente prive di trattamento sono oggetto di molti studi in Italia e all’estero. La questione è molto importante e un’intera sessione della prossima Convention dei ricercatori FFC Ricerca (qui tutte le informazioni) è dedicata ai progetti di ricerca in corso (“Terapie personalizzate”, 23 novembre). Ma c’è ancora abbastanza strada da fare perché questi test siano considerati sufficienti per autorizzare la prescrizione di un farmaco ufficialmente non approvato. La prescrizione sarebbe comunque possibile (con modalità “off label” cioè autorizzazione concessa anche se il farmaco non è ritenuto ufficialmente indicato) qualora il malato fosse in condizioni critiche. Con tutta probabilità bambini così piccoli sono ben lontani da questa possibilità e possono contare sulla prospettiva che in un futuro prossimo il problema della prescrivibilità “personalizzata” dei modulatori trovi una soluzione.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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