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13 Ottobre 2023

Varianti e mutazioni del gene CFTR

Autore: Enrico
Domanda

Buongiorno, a seguito dei test pre concezionali svolti da me e dalla mia ragazza, lei risulta negativa, la mia analisi invece “ha rilevato la presenza in eterozigosi della variante L967S. Il soggetto pertanto è da considerarsi portatore sano di fibrosi cistica con genotipo c. (2900T>C). Ora siamo in attesa di una consulenza genetica, nel mentre vorrei porle alcune domande dato che navigando in internet si legge di tutto e di più:
– cosa si conosce di questa variante? Mi pare di aver capito che esiste una differenza tra variante e mutazione. Che gravità può avere il mio caso?
– con questa situazione si corre il rischio di infertilità?
– secondo voi sono necessari ulteriori controlli? In famiglia ci siamo un po’ ritrovati spiazzati dato che non siamo a conoscenza di casi.
Vi ringrazio se potrete rispondere ai miei quesiti. Cordiali saluti.

Risposta

I termini variante e mutazione indicano entrambi una variazione della sequenza del DNA del gene CFTR rispetto a quella più diffusa nella popolazione. Nel linguaggio più corrente una variazione è chiamata variante quando non causa conseguenze patologiche e mutazione quando le causa. Invece secondo il linguaggio ufficiale più recente della genetica molecolare, tutte le variazioni del DNA del gene sono chiamate varianti, solo che sono distinte in varianti causanti malattia (varianti patologiche, corrispondenti alle mutazioni), varianti non causanti malattia e varianti dagli effetti variabili ( a volte patologici, a volte no).Tra queste ultime, quindi tra le varianti a effetti variabili, rientra L967S.

C’è però un concetto fondamentale da tenere bene in mente: perché una variante causante malattia (chiamata anche mutazione) oppure una variante dagli effetti variabili determini la comparsa di sintomi di malattia deve essere presente nell’altra copia del gene CFTR una seconda variante causante malattia. Invece in questo caso è stata identificata una sola variante dagli effetti variabili, perciò il soggetto è stato definito portatore sano di fibrosi cistica. Il portatore di FC possiede una copia normale e una copia mutata del gene CFTR; non è malato di fibrosi cistica né manifesta alcun sintomo della malattia. Può però trasmettere la mutazione ai figli.

Lo stato di portatore si può trasmettere di generazione in generazione in maniera assolutamente non conoscibile in quanto non associato a sintomi di malattia. Solo l’incontro due portatori sani comporta il rischio di avere figli con fibrosi cistica; quindi spesso solo quando si verifica la nascita di un malato, lo stato di portatore viene conosciuto nei genitori. Il test per il portatore è l’unico modo per sapere se si è portatori senza che in famiglia siano comparsi casi di malattia.

La consulenza genetica in questa coppia è importante perché deve chiarire se il test eseguito abbia indagato un ampio pannello di mutazioni e quindi il risultato si possa considerare accurato, sia nel soggetto risultato portatore sano sia nella partner risultata non portatrice. Il genetista, conoscendo il livello delle indagini, potrà calcolare il rischio della coppia di avere figli con fibrosi cistica e valutare insieme se opportuno procedere con test più approfonditi, sia per lei che per lui.

Dott.ssa Graziella Borgo, clinico FC e genetista


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