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15 Aprile 2010

Ragionamenti complessi sui polimorfismi Poly-T, che andrebbero aboliti dalle indagini genetiche di primo livello

Autore: Adelina
Domanda

Premetto che mia figlia ha fatto amniocentesi ed è risultata eterozigote deltaF508. Anche la figlia è eterozigote per la stessa mutazione. Ora stiamo facendoli anche io e l’altro figlio maschio di 22 anni. Mio marito è morto per altre cause. La risposta per me è negativa per fibrosi cistica ma c’è omozigosi 7T degli alleli nel tratto di politimidine dell’introne IVS8 (polimorfismi Poly-T). Il mio dubbio è questo: ho trasmesso questa variante per forza ai miei figli, visto che sono omozigote? Se si, combinandosi con una mutazione come deltaF508, cosa comporta soprattutto nel figlio maschio? La variante che io trasmetto può modificarsi? Potrebbe mio figlio essere anche portatore di una variante 5T (ricevuta dal padre, oltre alla mutazione deltaF508)? So che dovremmo approfondire ma vorrei nel frattempo poter vivere sperando. Ringrazio della cortese attenzione, augurandoVi un proficuo lavoro.

Risposta

Ci par di capire che in questa famiglia c’è una mamma che ha fatto il test per sapere se è portatrice ed è risultata negativa alla ricerca (supponiamo) delle più comuni mutazioni del gene CFTR; il papà è deceduto; una figlia è portatrice di DF508 e ha avuto a sua volta una bimba portatrice di DF508; un altro figlio è in attesa del risultato del test.

La cosa importante è sapere che il figlio ha il 50% di probabilità di essere portatore (se ha ereditato la DF508 presente con tutta probabilità nel padre ) e il 50% di probabilità di non esserlo, se non l’ha ereditata.

Le complicazioni, inutili e fuorvianti, nascono dal fatto che nel pannello di mutazioni che compone il test genetico a cui la mamma si è sottoposta sono comprese anche le famose varianti del gene CFTR chiamate poli-T: 5T, 7T, 9T (che non sono mutazioni e pertanto non dovrebbero esservi comprese!). La mamma è risultata omozigote per la variante 7T e si chiede preoccupata se l’ha trasmessa ai suoi figli; e se il figlio possa avere, oltre alla 7T, anche una variante 5T. Questo perchè la variante 5T che si accompagni ad una “vera” mutazione del gene CFTR (come è la DF508 che il figlio potrebbe avere), può talora accompagnarsi a forme atipiche di FC. Essendo la mamma omozigote per la variante 7T, cioè avendo la mamma due copie uguali della 7T , è certo che ne ha passato una delle due ai suoi figli, che hanno perciò sicuramente una variante 7T nel loro corredo genetico.

La figlia è portatrice di DF508 e anche della variante 7T, noi aggiungiamo, per far capire che questa combinazione non procura niente di patologico. Per il figlio: se non ha ereditato la mutazione DF508, non c’è nessun problema, può avere nel proprio corredo genetico qualsiasi variante del gene CFTR, perchè le varianti non sono mutazioni del gene CFTR e quando presenti da sole non hanno alcun effetto patologico. Quindi, per quanto riguarda i due cromosomi in cui hanno sede le due copie del gene CFTR che tutti noi abbiamo, avrà su uno la variante 7T (ereditata dalla madre) e sull’altro o la variante 9T o la 5T ereditata dal padre. Se ha ereditato la DF508, ha sempre su di un cromosoma la variante 7T e sull’altro potrà avere la 9T o la 5T. In questo caso ci sono tre cose importanti da ricordare :

– La variante 5T è posseduta da circa il 5% della popolazione normale, la variante 9T è più comune (circa l’80% della popolazione normale). Quindi per ora le probabilità sono maggiori per una presenza di 9T che di 5T.

– Se per caso sarà identificata la variante 5T, essa assumerebbe importanza e potrebbe produrre sintomi solo se accompagnata dall’altra variante TGm (che dovrebbe avere una lunghezza superiore a 12). Occorrerebbe quindi un approfondimento delle indagini con la ricerca di TGm.

– E soprattutto sarebbe importante stabilire su quale cromosoma sono presenti le varianti: se la 5T fosse sullo stesso cromosoma che contiene la mutazione DF508 (combinazione che viene definita “in cis”) e la 7T sull’altro cromosoma (“in trans” ), in linea di massima non ci sarebbero conseguenze, indipendentemente dal risultato di TGm. Diverso sarebbe se la variante 5T, accompagnata da TGm, fosse sul cromosoma che non porta la DF508 (“in trans”): il quadro clinico sarebbe molto variabile, potrebbe andare da nessuna conseguenza ad una forma atipica di FC. Questo aspetto del problema (che prende il nome di definizione della “fase” in cui sono presenti le varianti) può essere definito attraverso un particolare approfondimento dell’indagine genetica.

Il problema è molto complesso ed è indispensabile attendere il risultato delle indagini e degli approfondimenti passo per passo prima di avanzare delle ipotesi. E soprattutto tener presente che è fondamentale per qualsiasi tipo di diagnosi il quadro clinico del soggetto, più che il risultato delle indagini genetiche. Quindi, se il ragazzo è in buone condizioni di salute, questo è un criterio guida importante per interpretare il risultato del test genetico. Se sarà necessario, e cioè solo se il genotipo del ragazzo risultasse DF508-7T con 5T-TGm maggiore di 12 “in trans”, il nostro consiglio è di rivolgersi ad un genetista con notevole esperienza in campo FC oppure anche ad uno specialista di un centro FC che saprà consigliare le indagini più opportune.

G. Borgo


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