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8 Giugno 2009

Mutazioni stop e significato di “allele”

Autore: Vincenzo
Domanda

Salve, ho una bambina di otto mesi con fibrosi cistica e, nel genotipo, “presenza di due mutazioni: 711+1G>T/G542X; per i polimorfismi poly T presenza degli alleli 7T/9T”. Che tipo di mutazioni genetiche sono? cosa sono gli alleli? cosa significa mutazione di tipo “stop”? che forma di FC è in causa in questo caso? Grazie e tantissimi saluti.

Risposta

Non è possibile fare previsioni individuali sull’andamento della fibrosi cistica in base alle mutazioni del gene CFTR presenti nel corredo genetico. Per questo non possiamo dire che forma di fibrosi cistica potrebbe avere questa bambina, tranne che per un aspetto che è quello riguardante il pancreas. Infatti le due mutazioni G542X e 711+G>T sono mutazioni attribuite alla classe 1 e si accompagnano abitualmente ad insufficienza pancreatica. Altre informazioni si possono cercare su questo sito attraverso il motore di ricerca procedendo dall’argomento generale “Genetica e mutazioni del gene CFTR” a ” Mutazioni CFTR e decorso clinico”.

Le mutazioni di classe 1 impediscono, con vario meccanismo, la sintesi di una normale proteina CFTR: fra le mutazioni di classe 1 sono comprese anche le “mutazioni stop”, cui appartiene la mutazioen G542X. “Stop” significa appunto che la mutazione determina uno stop, cioè un arresto nella sintesi della proteina, che non viene pertanto prodotta. Per le mutazioni stop è in fase di avanzata sperimentazione un farmaco, il PTC124, di cui è possibile trovare molte notizie sempre attraverso il motore di ricerca di questo sito.

Circa il significato di “allele”, tentiamo di semplificare alcuni concetti non semplici. Nel nucleo di ogni cellula ciascun cromosoma è in coppia (23 coppie): uno deriva dal padre ed uno dalla madre. All’interno di ciascuna coppia di cromosomi, i geni (le porzioni di DNA che presiedono ciascuna alla sintesi di una specifica proteina) sono pure in coppia (uno è di origine paterna ed uno di origine materna). Lo stesso gene, che occupa nello stesso cromosoma sempre lo stesso posto (detto “locus”), può avere caratteristiche strutturali diverse, e in questo i geni determinano le differenze tra individui, sia in senso fisiologico che patologico. Si definisce “allele” (dal greco “allelos”, che vuol dire “reciproco”) il gene, con la sua caratteristica individuale, che occupa quello stesso posto nel singolo cromosoma: se lo stesso allele occupa entrambe le unità di quel “locus”, l’individuo o la cellula è “omozigote” per questo allele; se invece gli alleli sono diversi, l’individuo o la cellula viene definito “eterozigote” per questo allele. Nel caso della domanda il gene CFTR è rappresentato con un “allele” che ha una sua variazione di sequenza di DNA siglata con 711+1G>T in una delle due unità del locus CFTR e un allele diverso con diversa variazione di DNA nell’altra unità, siglata G542X, per cui la combinazione “eterozigote” dei due alleli diversi dà un “genotipo” eterozigote 711+1G>T/G542X. Queste variazioni che danno o possono dare malattia si chiamano “mutazioni”. Va detto peraltro che sono rappresentate in coppia anche porzioni del DNA cromosomico, dentro lo stesso gene o anche fuori, che sono delle “varianti” che non hanno o possono avere solo una modesta influenza sul modo di agire del gene. Queste porzioni, che pure hanno un “locus” fisso, sono anche chiamate “polimorfismi” ed anche queste variazioni caratterizzano l’allele di quel tratto di DNA. Nel caso della domanda, il tratto di DNA studiato (dentro il gene CFTR) è quello del “Poli-T” (un tratto di DNA di cui si conoscono tre diversi modi di essere, identificabili con le sigle 5T, 7T, 9T, che costituiscono pertanto alleli diversi, che possono essere diversamente combinati in coppia) e sono stati riscontrati presenti il 7T e il 9T, quindi due alleli diversi con riferimento al tratto “Poly-T” . Questa combinazione di alleli (in questo caso “eterozigote”) del tratto “Poly-T” non ha alcun significato di patologia. Anche sui Poli-T è possibile trovare numerose notizie nel sito attraverso il motore di ricerca.

G. Borgo


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