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27 Novembre 2013

I livelli delle indagini genetiche in FC e il loro grado di informatività

Autore: Marta
Domanda

Salve! Ho 33 anni e mio marito 40. Lui è affetto da una forma atipica di FC (in seguito a test genetici risulta avere 2 mutazioni, di cui una “stop” e l’altra lieve, di Classe IV; ha un test del sudore negativo e uno borderline; non ha insufficienza pancreatica, né problemi respiratori). In previsione di una gravidanza con fecondazione assistita ho fatto due test genetici (I e II livello): entrambi negativi. Il nostro genetista ci ha consigliato di andare avanti con il III livello per ridurre il rischio di un feto malato, perché – dice – al momento (lui affetto, seppur in forma atipica ed io sana fino al II livello) c’è un rischio di 1/200. In base ad alcune vostre risposte ho capito che queste analisi possono dare risultati spesso incerti che possono trasmettere solo insicurezza e “risposte non interpretabili”. Tra l’altro, un’analisi di III livello implica anche tempistiche che vanno da sei mesi ad un anno ma non ho capito bene se i risultati arrivano tutti insieme dopo cotanta attesa o se lo screening viene eseguito step by step e ogni volta che risulta negativo si procede con ulteriori livelli che riducono il rischio. Se così fosse, per ogni step raggiunto quali sono le percentuali di rischio? Quanto vale la pena aspettare 12 mesi, considerata anche la mia età e le altre problematiche che potrebbero subentrare in una gravidanza in tarda età e che spesso un solo ciclo di PMA non è sufficiente per restare incinta? Finora ho avuto un confronto con un solo genetista, vorrei quindi avere più pareri prima di decidere se procedere con la PMA o aspettare un altro anno per ridurre il rischio di malattia nel feto. Grazie infinite per la vostra risposta!

Risposta

Il rischio di base (prima di qualsiasi test genetico) di generare figli malati in una coppia in cui uno dei due membri sia affetto è di circa il 2% (2 x 1/27 x 1/4); con un test di I livello di esito negativo tale rischio può ridursi allo 0,5% (2 x 1/105 x 1/4). Procedendo a un eventuale test di II livello, sempre offerto e discusso in sede di consulenza genetica, il rischio può approssimarsi a 1/500 (2 x 1/261 x 1/4) (vedi voce bibliografica 1).

In genere nel gruppo delle analisi di III livello nel campo delle mutazioni del gene CFTR si inserisce la ricerca dei “grandi riarrangiamenti genici” (Quantitative Multiplex Polymerase Chain Reactions of Short Fluorescent Fragments-QMPSF). Si tratta di estese duplicazioni o delezioni o spostamenti di frammenti del gene CFTR, che danno origine a mutazioni rare (forse il 2% in Italia): per ragioni tecniche queste mutazioni rare (“mutazioni da riarrangiamento”) in genere sfuggono alle indagini considerate di II livello, perciò per diagnosticarle occorre quest’indagine speciale. E’ importante sapere che anche quando si risultasse negativi al III livello non si abbassa di molto il rischio di avere un figlio affetto da FC stimato dopo quelle di II livello. E che i tempi per l’esecuzione di questa indagine (QMPSF) in un laboratorio qualificato non superano la settimana, quindi molto meno di quanto riferito nella domanda. E’ importante sapere che nessuna indagine genetica (di nessun livello) è in grado di azzerare (= escludere) il rischio di avere un bambino con FC in queste coppie (2). Bisogna anche dire che parlare di test genetici FC di I, II e III livello senza definirli con il loro nome tecnico può essere confondente; la stessa attribuzione di alcuni di essi ad un livello invece che ad un altro non è così rigida e universale, e un genetista e un laboratorio possono intendere un test in un modo e altri in maniera differente. La descrizione dei vari tipi di test e l’attribuzione ai diversi livelli si può trovare nella risposta citata sotto (2).

Perciò ritorna il problema di non poter dare via web risposte valide a problemi così complessi. Queste risposte richiedono la consulenza genetica diretta, il colloquio diretto con la coppia, il prendere visione dei risultati analizzando il test che il laboratorio ha eseguito, le caratteristiche che il laboratorio attribuisce al test (per esempio è importante la “sensibilità”, ovvero la capacità di identificare mutazioni CFTR attribuita al test) e naturalmente la risposta conclusiva riportata.

1) http://www.snlg-iss.it/cms/files/fibrosi_cistica.pdf

2) http://www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/Test-genetico-FC-quando-procedere-con-indagini-di-2-e-3-livello, 17/10/2008

G. Borgo


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